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Politica | 17 dicembre 2018, 17:45

Primarie Pd, un risultato che suona come un campanello d’allarme per gli eletti cuneesi

Il voto ha evidenziato una certa qual insofferenza di militanti e simpatizzanti nei confronti dei maggiorenti, tutti schierati con Marino, che vince comunque a Cuneo, Dogliani, Savigliano, Racconigi, Saluzzo e Ceva, ma non sfonda. Furia prevale ad Alba e Fossano. La vera sorpresa è la Canalis, slegata da logiche di corrente, che trionfa a Bra e Mondovì

Primarie Pd, un risultato che suona come un campanello d’allarme per gli eletti cuneesi

“Il fatto che in una fredda domenica prenatalizia quasi mille persone in provincia di Cuneo siano andate a votare per un’elezione ad una carica interna sta ad indicare che, nonostante tutto, il Pd è vivo. E’ questo un esercizio di democrazia interna, sconosciuto ai più, che però è nel nostro Dna”.

Così Flavio Manavella, segretario provinciale del Pd, commenta il risultato delle primarie nel Cuneese.

E’ interessante cercare di leggere in controluce i dati provinciali delle elezioni primarie del Pd, dati che se da un lato certificano la democrazia interna, come legittimamente annota Manavella, dall’altra evidenziano un diffuso “malpancismo” nei confronti degli eletti ai livelli sovracomunali.

Se si considera, infatti, che i due parlamentari, Mino Taricco e Chiara Gribaudo, l’assessore regionale fossanese Francesco Balocco e il consigliere regionale saluzzese Paolo Allemano sostenevano tutti il candidato Mauro Marino, la cui elezione alla vigilia veniva data per scontata, qualche riflessione i big locali non potranno esimersi dal farla.

Marino vince a Cuneo (senza strafare), Dogliani, Savigliano, Racconigi, Saluzzo e Ceva ottenendo complessivamente 355 voti nei seggi della provincia (37%).

Paolo Furia, il candidato della sinistra, vince ad Alba e a Fossano con 278 consensi provinciali (29%).

A ben considerare però la sorpresa di questo voto arriva da Mondovì e Bra, dove Monica Canalis, di fatto un’illustre sconosciuta, straccia e alla grande sia Marino che Furia. A Mondovì raccoglie 64 voti contro gli appena 8 di Marino e i 12 di Furia e a Bra 70 suffragi contro i 24 ciascuno dei suoi competitor. Porta a casa nelle 11 sezioni cuneesi 326 voti (34%).       

Cercando di capire chi fosse questa donna, abbiamo scoperto che agli occhi di militanti e simpatizzanti è risultata essere la meno compromessa nelle logiche correntizie che hanno caratterizzato la vita del Pd piemontese in questi anni. Ci si dice che si sia attivamente occupata e in modo discreto della formazione, senza rivendicare ruoli da primadonna.

Chi è più addentro ai meccanismi interni, a spoglio avvenuto, considera che il voto dato a lei sarebbe anche la conseguenza di una certa insofferenza verso la candidatura di Marino, percepita come espressione dei maggiorenti del partito.

La Canalis si sarebbe incuneata, ottenendo un risultato che in provincia nessuno aveva previsto, tra i “renziani” delusi e quanti vorrebbero, di fatto, una riedizione, per quanto riveduta e corretta, del Pds (Partito Democratico della Sinistra, varato da Achille Occhetto all’indomani della messa in soffitta del Pci, ndr).  

Certo è che il Pd della Granda, alla luce di questi dati, ha elementi su cui riflettere. Mancano meno di cinque mesi ad appuntamenti elettorali cruciali, quali le europee, le regionali e le amministrative in 180 Comuni nella nostra provincia.

Il tempo non è molto per cercare di arginare lo tzunami leghista che i sondaggi dicono possa avere un’intensità ancora maggiore rispetto a quella del 4 marzo.

La seconda votazione, per l'elezione di chi dovrà guidare i Dem, avverrà all'interno dell'Assemblea Regionale e dovrebbe svolgersi il 23 dicembre.

Il condizionale è d'obbligo perché mercoledì 19 dicembre si riunirà la Commissione per prendere atto dei dati definitivi e toccherà a questa fissare la data della nuova consultazione.

Il regolamento del partito prevede che “il presidente della commissione congresso indica, in apposita assemblea, il ballottaggio a scrutinio segreto tra i due candidati collegati al maggior numero di componenti l'assemblea regionale. Sarà eletto segretario il candidato che riceverà il maggior numero di voti”.

Di seguito i 39 delegati della provincia di Cuneo che faranno parte dell’assemblea regionale:

LISTA MARINO
“Amare il Piemonte amare il Pd” (15 delegati): Marina Eandi, Flavio Martino, Maria Peano, Pierluigi Balbi, Sara Tomatis, Gianpiero Piola, Michela Giuggia, Federico Soldati, Laura Lacopo, Diego Pegorari, Serena Mariano, Mauro Mantelli, Laura Borsetti, Francesco Hellmann e Maria Vittoria Oddero.

LISTA CANALIS “#Pdcomunità” (13 delegati): Lorenzo Brunetti, Marina Isu, Maurilio Paseri, Marilena Bessone, Gianfranco Parola, Pierangelo Castellengo, Bruno Pezza, Tea Dragone, Paolo Parato, Renata Conti, Enzo Sapia, Maria Grazia Verteva e Giovanni De Witt.

LISTA FURIA “Per ricostruire finalmente!” (11 delegati):  Claudio Tibaldi, Patrizia Manassero, Massimo Scavino, Maria Coppola, Massimo Borrelli, Francesca Rizzo, Claudio Giordano, Alessandra Rudino, Andrea Alfieri, Elena Negro e Simone Priola.

Giampaolo Testa

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