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Attualità | 29 gennaio 2019, 11:02

Più donne nei cda e negli organi apicali: Cuneo istituisce una banca dati dedicata ai curricula delle donne

Presentato ieri (28 gennaio) l'ordine del giorno a firma di tutti i consiglieri "in rosa" della città: al centro le disposizioni della legge "Golfo-Mosca" del 2011

Da sinistra: Laura Menardi, Carla Santina Isoardi, Maria Laura Risso, Sara Tomatis, Tiziana Revelli, Maria-Luisa Martello, Luciana Toselli e Silvia Maria Cina

Da sinistra: Laura Menardi, Carla Santina Isoardi, Maria Laura Risso, Sara Tomatis, Tiziana Revelli, Maria-Luisa Martello, Luciana Toselli e Silvia Maria Cina

Più donne nei consigli d’amministrazione e negli organi apicali delle società pubbliche, in accordo con quanto previsto dalla legge “Golfo-Mosca” del 2011: è questo che hanno chiesto, all’unanimità con un ordine del giorno firmato da tutte quante, le consigliere comunali della città di Cuneo. 

Un risultato da raggiungere tramite un percorso lungo che - ha spiegato Sara Tomatis nella presentazione del documento - in Piemonte pare essere già iniziato con l’avvio del progetto “Più donne nei cda e negli organi apicali”, che ha trovato ospitalità anche nel territorio provinciale: “La nostra amministrazione comunale si è sempre dimostrata sensibile alla tematica. Chiediamo che nelle partecipate e nelle società pubbliche controllate dal comune la parità di genere sia concetto il più possibile concretizzato: proponiamo quindi di creare un portale online che raccolga i curricula delle donne professioniste, da cui si possa attingere al bisogno”. 

Maria-Luisa Martello: “Noi donne abbiamo risorse umane, talenti e capacità, che non vengono sfruttate e che non possono esprimersi nel senso della propria formazione. È ora di finirla con questo ostracismo. La crisi economica ha rafforzato le barriere sociali e professionali tra uomo e donna, inducendo alla disoccupazione delle seconde, specie se giovani”.

La legge “Golfo-Mosca” si propone di rimuovere gli ostacoli ancora esistenti al raggiungimento dell’uguaglianza di genere operando alcune forzature, come l’inserimento di percentuali vincolanti di presenza femminile all’interno dei cda societari e l’istituzione della “banca dati” citata nell’ordine del giorno. 

In un paese in cui ancora l’occupazione femminile è sotto il 50% e le disuguaglianze in termini di genere sono ancora diffusissime, più donne nei cda significa - dati Consob presentati a Milano lo scorso novembre - più risultati concreti per le aziende. 

Una realtà, quella di questa “banca dati” che a livello regionale già esiste e che secondo le scriventi sarebbe bene introdurre anche nel nostro territorio “per dotare quelle donne che hanno maturato esperienze lavorative in ambito privato ma che non possono essere iscritte ad alcun albo ufficiale, di uno strumento per mettere a disposizione le proprie capacità”, come sottolineato da Tiziana Revelli.

Se l’appoggio alla proposta di Laura Menardi (“Ben vengano quindi iniziative che tentano di mettere in atto meccanismi di uguaglianza tra generi”) e Luciana Toselli (“Ordine del giorno positivo, che dimostra come la lealtà e il rispetto siano reciproci anche se facciamo parte di fronti politici e ideologici differenti”) sembra sacrosanto, quello di Simone Priola non era scontato: “Quello della lotta alle discriminazioni deve essere un obiettivo dell’intera società, senza distinzioni partitiche o di genere, per segnare un punto importante contro le ingiustizie del vivere quotidiano”.

L’ordine del giorno è stato approvato dall’assemblea con 29 voti a favore (unanimità).

simone giraudi

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