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In Breve

| 01 febbraio 2019, 16:46

"Una specie di artista imprestato alla politica", Mario Guasti fa il bilancio di dieci anni alla guida di Manta

Primo cittadino del comune saluzzese ai piedi del castello Guasti è stato il volto del cambiamento dopo oltre 30 anni di Upm (Unione Popolare Mantese). A giorni l'ufficialità sul nome che si candiderà il 26 maggio alla guida di Rnt (Rinnovamento nella Tradizione)

"Una specie di artista imprestato alla politica", Mario Guasti fa il bilancio di dieci anni alla guida di Manta

Mario Guasti, 80 anni a marzo, architetto in pensione, alla guida della lista Rinnovamento Nella Tradizione, sindaco per dieci anni ha guidato Manta,  comune dove per oltre 30 anni ha governato l’Upm, l’Unione Popolare Mantese, forza locale di centro sinistra.  Guasti è il volto del cambio di rotta segnato dalle elezioni del 2009: in quell’anno è stato eletto primo cittadino, poi riconfermato nel 2014 sempre con la lista civica RNT. Politicamente si definisce un socialista dei tempi che furono quando – a suo dire – “c’era una capacità di fare politica differente. Resto ancorato a quella tradizione politica, ma cercando di aggiornarla ai nostri giorni.”

Rinnovamento nella tradizione, appunto. Una lista che, precisa: “E’ un contenitore di idee, ma rimane civica in tutte le sue forme nonostante le anime differenti che vi sono all’interno.”

La sua esperienza politica parte dagli inizi del 2000 quando fu a Saluzzo nel gruppo di maggioranza insieme a Stefano Quaglia. Cinque anni dopo è a Manta in minoranza nei tavoli comunali allora presieduti dall’ultimo sindaco dell’Upm Angelo Giusiano. Nel 2009 conquista la poltrona da primo cittadino contro lo sfidante Sergio Pellissero. E così nuovamente nel 2014 quando per l’Upm si presentò il professore Livio Berardo.

Nel suo ufficio di Piazza del Popolo dove, dice: “passo la maggior parte del mio tempo”, il telefono di Guasti è in fibrillazione: deve decidere se chiudere o meno le scuole per l’allerta meteo. Mentre traccia con Targatocn.it un bilancio di questi anni, alla fine sceglie per tenere aperte tutti gli istituti del paese.  

“In questi dieci anni ho agito”
– spiega Guasti – “non dimenticando ciò che è stato fatto in precedenza, ma cercando di ovviarne gli errori. Non è detto che tutto sia stato risolto. Bisogna ricordare che chi, come me, ha svolto il ruolo di sindaco in questi dieci anni ha dovuto fare i conti con la spending review che di certo non ci ha permesso di operare su tutti i fronti.”

“L’intervento più significativo rimane la nuova scuola elementare di via Valerano” – continua – “Scuola conclusa nel 2015 attraverso un mutuo con un milione e 200 mila euro di fondi e 500 mila euro provenienti dalla Regione. Con questa operazione abbiamo potuto utilizzare la vecchia scuola di piazza Damiano come sede di associazioni e come ambulatorio medico. Non dimentico gli interventi fatti a cascina Aja, condannata alla demolizione, ma ripristinata dalla nostra amministrazione e su cui adesso dovremmo creare una gestione della struttura. Importante la convenzione con Acda per il trasferimento dei reflui al depuratore di Saluzzo.”

“Abbiamo realizzato il magazzino dei cantonieri, abbiamo mantenuto la casa Maero struttura comunale con un’esternalizzazione del servizio alla Sereni Orizzonti, oltre a un’operazione di perfezionamento degli impianti sportivi, tra i migliori della zona. Sulla Pro Loco, invece, spero che si possa ricostituire un gruppo. Ne va del bene della comunità.”

“A livello turistico abbiamo mantenuto un buon rapporto con il Fai grazie anche al lavoro in diverse vesti del nostro assessore Silvia Cavallero.” – prosegue – “Purtroppo non siamo riusciti a trovare gli 800 mila euro necessari per realizzare l’ascensore obliquo che dalla piazza del paese porta al castello.”

Mentre sul rapporto con la minoranza in questi dieci anni: “Attenta, critica, più punzecchiante nella prima fase. Più morbida nell’ultima parte. Livio Berardo l’avversario più temuto (dimesso dal consiglio per motivi di salute ndr), ti metteva nelle condizioni di doverti preparare e rispondere in maniera adeguata.”

“Con Saluzzo ci sono stati momenti di odi et amo” – spiega Guasti parlando del rapporto con i comuni vicini – “Questo nonostante molte delle persone in squadra con Calderoni erano insieme a me con la giunta Quaglia. Mi sento più legato ai comuni di ‘Octavia’ (gruppo di piccoli comuni di pianura tra il marchesato e il saviglianese ndr) di cui sono tra gli ideatori. Con Verzuolo, invece, abbiamo operato una convenzione per la segreteria comunale e per altri servizi comunali.”

Sul futuro di RNT non si sbilancia anche se a giorni potrebbe arrivare l’ufficialità sul candidato a sindaco nel “dopo Guasti”. Una scelta che dovrebbe avvenire in continuità con quanto fatto negli ultimi anni: “Se mi vorranno mi metterò al servizio della nuova squadra. Non mi sento vecchio, penso di avere ancora energia più di molti giovani. Mi sono trovato bene con persone con cui ho potuto lavorare genuinamente, sotto certi punti di vista mi sono anche divertito. Nel mio percorso ho avuto modo di instaurare un rapporto di amicizia con tutti, anche con gli avversari. Ricordo con commozione chi ha agito per il bene di Manta e che adesso non c’è più, Signorile e Botta su tutti.”

“Sono uno specie di artista imprestato alla politica (Guasti si diletta in sculture, dipinti, poesie, scritti…)” – conclude – "Creare qualcosa di nuovo è fondamentale nell'arte, come nell’amministrare. Se faccio un bilancio posso dire di aver avuto la fortuna di entrare in amicizia con molte persone, la più bella cosa che mi possa portare dietro. Non posso che ringraziare tutti quanti."

Daniele Caponnetto

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