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Attualità | 12 febbraio 2019, 16:06

Alba, l’antica "piazza del Duomo" ricorderà presto i fratelli Carlo e Franco Miroglio

Il riconoscimento deciso dalla Giunta per i loro meriti industriali, ma anche per l’importante contributo sociale offerto finanziando l’ampliamento e le dotazioni del "San Lazzaro" e sostenendo la causa del nuovo ospedale di Verduno

I fratelli Franco (a sinistra) e Carlo Miroglio, insieme al commendatore Giuseppe

I fratelli Franco (a sinistra) e Carlo Miroglio, insieme al commendatore Giuseppe

Dopo l’intitolazione, nel settembre 2015, dell’ex piazza Savona a Michele Ferrerodi cui proprio in questi giorni ricorre il quarto anniversario dalla scomparsa –, l’Amministrazione cittadina sta lavorando da tempo per consegnare un altro spazio cittadino alla memoria di due imprenditori il cui operato ha lasciato un altrettanto indelebile segno nella vita economica della capitale delle Langhe e del suo territorio. Il riferimento va ovviamente ai fratelli Carlo e Franco Miroglio, destinatari dell'iniziativa sancita nei giorni scorsi dalla Giunta comunale accogliendo quanto già proposto dalla Commissione Toponomastica cittadina: la prossima intitolazione di uno spazio pubblico ai due fratelli "per i loro meriti industriali, per essere stati benefattori dell’Ospedale Civico 'San Lazzaro' e per aver promosso la nascita della Fondazione Nuovo Ospedale".

"Volendo ricordare le figure di questi due illustri personaggi albesi in un luogo altamente rappresentativo", si legge nel documento, è stata individuata la porzione di piazza Rossetti delimitata da vicolo Rossetti e via Vida, detta anticamente “l’antica piazza del Duomo”, già intitolata ai benefattori Pietro e Sebastiano Rossetti, che nel 1859 lasciarono il loro patrimonio all’ospedale di Alba.
La porzione individuata della piazza ospita il Palazzo Burdese, sede della Fondazione Nuovo Ospedale e nell’attigua piazza Risorgimento vide nascere, nel 1947 in quello che era il negozio Miroglio, il primo laboratorio di tessitura con telai meccanici del futuro grande gruppo tessile, una realtà industriale oggi presente in 22 Paesi con 37 società e 4 insediamenti produttivi.
Il toponimo “Piazza Pietro e Sebastiano Rossetti” resterebbe tale nella parte rimanente che da vicolo Rossetti si congiunge a piazza Risorgimento, anticamente chiamata “Piazza delle Erbe”.

Una volta ottenuta l’autorizzazione del prefetto di Cuneo, non essendo ancora trascorsi i dieci anni dalla morte di Carlo Miroglio, avvenuta nel 2015, in questo spazio verrà apposta una targa con l’iscrizione "Piazza Carlo e Franco Miroglio Industriali".

"Un giusto tributo cui io personalmente e tutta la Giunta tenevamo molto", ha commentato il sindaco Maurizio Marello, ricordando la figura di due protagonisti della primavera industriale vissuta dalla capitale delle Langhe nel secondo Dopoguerra, per i loro meriti già premiati con la medaglia d’oro della città rispettivamente nel 2002 e 2004, nella ricorrenza del loro ottantesimo genetliaco.

 

A seguire proponiamo un profilo dei due industriali, così come desunto dalla deliberazione approvata dalla Commissione Toponomastica comunale.

CARLO MIROGLIO
Nato ad Alba l’11 ottobre 1922, figlio maggiore del commendatore Giuseppe e della moglie Elena Viglino, dalla fine del 1947 affianca il padre nella sua attività avviando insieme al fratello Franco un primo stabilimento per la tessitura di sete e fibre artificiali con 50 telai, che salgono a 150 già nell’anno successivo. Nel 1949 viene costruita una nuova tessitura alla periferia di Alba. Inizia la fase di crescita esponenziale del gruppo, che vede il ragionier Carlo assumere importanti responsabilità direzionali: presidente delle Tessiture Miroglio Spa nel 1954 e presidente della società Vestebene, la nuova divisione di abbigliamento femminile, nel 1955. Nel 1955 viene fondato l’Asilo Miroglio per i bambini dei dipendenti e costruito il Villaggio Miroglio, alloggi per dipendenti e loro famiglie (complessivamente 324 appartamenti in locazione e 90 a riscatto a condizioni estremamente favorevoli). Negli anni Sessanta vengono costruiti numerosi stabilimenti di produzione nell’Albese e nelle Langhe e nel 1971 nasce il Gruppo Tessile Miroglio con la fusione delle varie società industriali e commerciali della famiglia, un gruppo con oltre 3.300 dipendenti e un fatturato di 30 miliardi di lire, pronto per la conquista dei mercati europei e mondiali.
Nel 1973 nasce la Fondazione “Opera Elena Miroglio”, con tre scopi principali: intervenire a favore dei dipendenti e dei loro famigliari in casi di necessità portati da gravi malattie o da infortuni sul lavoro, organizzare colonie e elargire borse di studio per i figli dei dipendenti.
Gli anni Settanta sono caratterizzati dalla costruzione di nuovi stabilimenti di confezione e il gruppo raggiunge nel 1978 i 4.300 dipendenti e tocca i 100 miliardi di fatturato.
Il 2 giugno 1974 viene insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Gli anni Ottanta sono stati caratterizzati dalla costruzione di stabilimenti all’estero. Il Gruppo, di cui Carlo mantiene la presidenza, raggiunge nel 2002 i 6.900 dipendenti, con un fatturato pari a 825 milioni di euro odierni.
Carlo Miroglio fu anche anche consigliere comunale ad Alba, dal 1960 al 1970, e ricevette prestigiosi riconoscimenti come il premio “Amici di Alba” dalla Famija Albèisa, il premio “Benemerito del lavoro e del progresso economico e sociale” dalla Camera di Commercio di Cuneo, la “Medaglia d’Oro” dell’Unione Industriale di Cuneo. Nel maggio 2011 lascia la presidenza del gruppo tessile Miroglio diventandone presidente onorario. Muore ad Alba quattro anni dopo, il 17 giugno 2015.

FRANCO MIROGLIO
Francesco Miroglio, detto Franco, nasce ad Alba il 30 gennaio 1924. Terminati gli studi in ragioneria entra nell’azienda commerciale di famiglia sviluppando un polo tessile e di confezione che raggiunge ben presto importanti traguardi nazionale ed europei, conseguendo notevoli successi in campo mondiale.
Seguendo l’indirizzo del padre, che nel 1947 aveva fondato l’azienda tessile e nel 1955 l’azienda di confezioni Vestebene, si dedica alla realizzazione di uno sviluppo industriale che comprendeva i diversi settori di filatura, tessitura, tintura, confezioni e distribuzione mediante stabilimenti moderni per produrre a costi vantaggiosi e concorrenziali. La sua grande volontà e determinazione nel raggiungere i risultati prefissati, la straordinaria capacità di capire i problemi e trovare le soluzioni, furono di esempio e di stimolo per tutta la migliore imprenditoria nazionale.
Segue con particolare attenzione la divisione tessuti realizzando una azienda leader in Italia e in Europa che si diffonde presto in tutto il mondo. Realizza piccoli stabilimenti nella provincia per poi crearne anche all’estero. Deciso e determinato nel suo lavoro, seppe conseguire successo e affermazione nel campo difficile della moda e dei tessuti tenendo testa a un'agguerrita concorrenza in campo internazionale. Seppe anticipare i tempi orientando l’azienda alla vendita diretta dei propri prodotti, alla realizzazione di negozi di proprietà con marchi che hanno acquisito notorietà internazionale.
Sotto la guida dei fratelli Miroglio l’azienda contribuisce in modo notevole allo sviluppo della città e del territorio albese, mantenendovi la sede operativa e direzionale, creando migliaia di posti di lavoro e favorendo la nascita e la crescita di aziende legate all’indotto. Seppe superare con fermezza e grande intuizione i momenti difficili dell’azienda.
Anche in campo sociale Franco Miroglio, assieme al fratello, svolge con generosità un forte impegno a favore dei propri dipendenti mediante l’Opera Elena Miroglio e verso l’ospedale civico San Lazzaro, di cui finanziò per un terzo l’ampliamento negli anni Sessanta, donando attrezzature tecniche d’avanguardia, sostenendone la sistemazione e il funzionamento. Condivide subito l’impegno per la realizzazione del nuovo ospedale favorendone concretamente l’avvio dei lavori.
Con questa straordinaria capacità imprenditoriale, il Gruppo Miroglio, alla sua morte, avvenuta il 6 marzo 2008 ad Alba, aveva raggiunto una dimensione ragguardevole con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro, circa 13.000 dipendenti, la presenza diretta in 30 nazioni.
Il 2 giugno 1974 era stato insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 1983, per i meriti acquisiti nell’attività imprenditoriale, era stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro.
Nel 1988 la Famija Albèisa gli aveva conferito il premio “Amici di Alba”.

Ezio Massucco

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