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Al Direttore | 14 febbraio 2019, 13:15

Mario Di Vico (Moderati): “Prima di apportare rivoluzioni al trasporto pubblico locale, evitare di fare danni”

Riceviamo e pubblichiamo

Immagine di repertorio

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Gentile direttore,

ho appreso ieri dagli organi di informazione locale delle vivaci proteste, da parte di alcuni cittadini cuneesi, scatenate dalla cosiddetta “rivoluzione” dei bus.

La modifica apportata sulle linee e sugli orari proprio non piace a chi risiede in periferia ed è ingiustamente penalizzato nel raggiungere il centro cittadino, a causa delle continue e ripetute riduzioni di corse dei bus urbani.

Ogni volta che le varie Amministrazioni hanno cercato di razionalizzare e migliorare il trasporto pubblico locale, puntuali si sono levate le proteste della cittadinanza che proprio non approva le scelte effettuate, di volta in volta, dai politici di turno.

L’unica certezza è che a rimetterci, in queste “rivoluzioni”, sono principalmente le persone fragili, gli anziani, diversamente abili, che già vivono quotidianamente e sulla loro pelle una condizione di disagio nei loro spostamenti per raggiungere le strutture sanitarie e/o assistenziali, o semplicemente per abbandonare per poche ore le mura domestiche alla ricerca di un momento di svago o di socializzazione.

A tal proposito, se mi consente direttore, vorrei rispondere dalle pagine del suo giornale alle giustificazioni addotte da un solerte funzionario dell’Agenzia della Mobilità con cui, sul caso di Confreria, evidenziava che il disagio per la cittadinanza sarebbe stato ridotto, poiché la prima fermata utile era stata spostata di soli 300 metri.

Prendo atto, ma questo solerte burocrate ha mai provato a percorrere 300 metri immedesimandosi per un attimo nello stato d’animo delle persone anziane, spesso sole, in carrozzina o con le stampelle, in condizioni di bel tempo o sotto la pioggia, in mezzo a cumuli di neve, sul ciglio della strada esposto a qualsivoglia pericolo?

Sarebbe il caso, a mio modesto parere, prima di valutare e apportare “rivoluzioni”, di evitare di fare danni, conseguendo un risparmio assai esiguo se rapportato agli svantaggi creati alla cittadinanza.

Mario Di Vico - Moderati

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