Eventi - 18 febbraio 2019, 14:04

Al Festival del Giornalismo Alimentare: cibi e storie per l'intercultura e l'integrazione

Venerdì 22 febbraio il PANEL “Cibo e migrazioni” (h. 16.10) e un laboratorio interculturale e di cucina africana per i giornalisti (h. 19.30)

Immagine di repertorio

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Il Panel parte dall’esperienza del progetto “Le Ricette del Dialogo. Cibi e storie per l’intercultura e l’integrazione” che l’associazione di cooperazione internazionale LVIA propone in Piemonte con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e la collaborazione di Slow Food, associazione Renken, cooperativa Colibrì, associazioni della diaspora africana Panafricando e Asbarl, Città di Torino e Regione Piemonte.

Il progetto vuole trovare delle formule, delle ricette per conoscersi e interagire tra persone di diversa provenienza e cultura. Da questo punto di vista il cibo può aiutare se, come dice un detto arabo, “Non conosci realmente qualcuno finché non ci mangi insieme”: il cibo, con un linguaggio universale può mettere “allo stesso tavolo” persone diverse. Fino a settembre 2019, le tappe del progetto sono scandite da tante attività che ci parlano di Cibo e di Intercultura, coinvolgendo insegnanti e studenti, gruppi giovanili, immigrati, imprenditori e attori sociali.

A partire da questo impegno in Piemonte per promuovere integrazione e cultura dell’inclusione nella nostra società multiculturale, Italo Rizzi direttore di LVIA e Lucio Caracciolo direttore di Limes affronteranno alla radice i temi delle migrazioni dai paesi africani e l’approccio della cooperazione allo sviluppo.

Gli spostamenti sovente sono legati alla mancanza di risorse ed alla scarsità di cibo, con crisi alimentari anche connesse al cambiamento climatico. Lo conferma il Rapporto ONU 2018 sulla Sicurezza Alimentare e Nutrizione nel mondo denunciando come, dopo anni di progressi, la fame e la malnutrizione stiano tornando a crescere e la variabilità del clima e i conflitti ne sono le cause principali.

L’UNHCR denuncia che oggi sono 68,5 milioni le persone in fuga dai conflitti e dal cambiamento climatico i cui effetti, in contesti poveri, sono sovente carenza di cibo, denutrizione e crisi alimentari. LVIA, un’associazione che solo nel 2017 con i suoi interventi ha migliorato le condizioni di vita di più di 300mila persone in dieci Paesi africani, ci racconterà esperienze concrete di impegno della cooperazione internazionale, dal Sahel al Corno d’Africa, per affrontare le crisi umanitarie causate sempre di più da siccità, eventi climatici estremi, crisi alimentari.

Specularmente, Rizzi parlerà anche della necessità, attuata nel progetto “Le Ricette del Dialogo”, di portare questi temi all’attenzione dei giovani e nel mondo della scuola per informare, educare al pensiero critico e proporre un impegno in prima persona per costruire una società inclusiva.

Il cibo è il filo conduttore di questo Panel. Quando manca, porta le persone a migrare ma può essere anche veicolo d’integrazione nelle società ospitanti, come accade in Piemonte, territorio che conta una popolazione straniera residente superiore alla media nazionale (9,5% della popolazione, a fronte di una media nazionale dell’8%) e che è terra di migrazioni fin dalla metà del Novecento.

Abderrahmane Amajou ci parlerà dell’esperienza di Slow Food che, a partire da Terra Madre migranti, ha puntato sulla forza del cibo per promuovere l’integrazione sociale e lavorativa dei migranti sul nostro territorio. In particolare, con il progetto “Le Ricette del Dialogo”, Slow Food ha formato 78 persone residenti in Piemonte, provenienti da oltre trenta Paesi.

L’obiettivo è dare a queste persone di origine straniera immigrate in Piemonte, degli strumenti per diventare autonomi e creare economia nel mondo del food. Con l’accompagnamento di Slow Food, alcune di queste persone svilupperanno a breve il proprio “Ristorante in casa”, organizzando cene etniche e sociali per farsi conoscere meglio, partendo dalla tavola.

La sera, tra gli EVENTI OFF del Festival, alle ore 19:30 presso l’Istituto Alberghiero Beccari (Via Paganini 22), si svolge il laboratorio dedicato alle "Ricette d'Africa", frutto del progetto “Le ricette del dialogo”. Tra cultura, integrazione ed enogastronomia, sarà un’occasione per i giornalisti che parteciperanno di mettere le “mani in pasta” e cucinare insieme, sotto la guida di tre cuoche di origine africana. In questi laboratori culinari, potranno vivere uno spazio di socialità in cui sperimentare come “a tavola” si superino stereotipi e pregiudizi e le cuoche stesse si metteranno in gioco raccontando attraverso la cucina, la prioria cultura, il proprio paese, storia di vita ed esperienza di integrazione anche veicolata al cibo.

Il laboratorio è organizzato da associazione Renken e collettivo di cuoche “Ricette d’Africa”. La partecipazione è riservata a giornalisti e blogger che si accreditano al Festival (http://www.festivalgiornalismoalimentare.it/accredito/).

I posti sono a numero limitato. Per segnalare la volontà di partecipazione è necessario iscriversi entro mercoledì 20 febbraio a: stampa@festivalgiornalismoalimentare.it .

Comunicato Stampa

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