Leggiamo dal programma di Cuneo Montagna Festival che si svolgerà a Cuneo dal 22 febbraio al 2 marzo che, ancora una volta, la “questione lupo” viene affrontata senza dare spazio a coloro che il problema lo vivono quotidianamente e ne subiscono l’impatto in termini economici e sociali.
Il ritorno del lupo e l’impatto che ha sulla vita sui monti deve essere conosciuto in ogni suo aspetto, anche perché a breve la questione si sposterà a valle perché il lupo non è animale alpino.
Da tempo chiediamoinutilmente che della questione se ne facciano carico le istituzioni provinciali, regionali e nazionali per giungere alla sua gestione da parte di coloro che ne hanno mandato, cosa che avviene al di la dei confini nazionali.
Singolare che proprio le istituzioni in Piemonte e in particolare la provincia di Cuneo, dove maggiore è la presenza del lupo, non sentano la necessità di dare una informazione completa su una questione che sta assumendo una dimensione preoccupante e che, secondo noi, ormai è sfuggita di mano.
La “questione lupo” è il paradigma di uno scollamento sempre più evidente tra città e contado, due mondi che stanno perdendosi di vista e che devono trovare luoghi e modi per unire energie, idee e progetti per pensare un avvenire possibile.
E’ compito delle istituzioni fare in modo che questo avvenga e dare voce solo a coloro che di lupi vivono o delegare ai soli Parchi la sua gestione è un percorso per noi né utile né accettabile.
Mariano Allocco assessore ad Elva
Claudio Garnero sindaco di Roccabruna