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Attualità | 23 febbraio 2019, 12:45

Bra, Giacomo Lino Mollo festeggia mezzo secolo di storia e antichità

Nella sua bottega di antichità il tempo si è fermato. Ecco che cosa ci ha raccontato

Giacomo Lino Mollo

Giacomo Lino Mollo

Da cinquant’anni in via Vittorio Emanuele II, nel segno della tradizione.

Mentre tutto attorno cambia alla velocità del digitale, a Bra c’è un luogo in cui il tempo si è fermato. Era il lontano 1964, quando il signor Giacomo Lino Mollo decise di dedicarsi dapprima alla filatelia e cinque anni più tardi anche al brocantage di articoli che vanno dalla numismatica alle stampe, fino all’oggettistica vintage ed alle cose della nonna, facendo crescere in questo modo diverse generazioni di amanti del genere.

Qualcosa gli fece credere che raccogliere quegli oggetti e metterli in vetrina fosse una buona idea e così fece. Un’attività sorta da un hobby intimo, quieto, delicato, diventato poi una professione, che gli ha guadagnato l’iscrizione nel registro dell’Unione europea degli Esperti d’Arte e di Perito esperto numismatico di cui esibisce orgogliosamente i rispettivi timbri.

Ha la serenità negli occhi di chi sa cos’è importante per lui e di chi prende il lavoro per quello che è, un bel gioco. “Prima di essere un venditore, sono un collezionista” confessa Giacomo, che prosegue nell’arte di collezionare gli oggetti assieme al figlio Lino, il quale ha preso in mano l’azienda dal 2008.

Sui giornali il nome di Giacomo Lino Mollo compare spesso, a significare quanto la passione sia diventata sinonimo di professionalità ed è ciò che riferisce, ad esempio, un articolo stampa che custodisce gelosamente.

Dentro si legge: “I soldatini di piombo antichi si trovano occasionalmente presso qualche antiquario. Non hanno prezzo, perché difficilmente gli antiquari sono esperti, almeno in Italia. A chi scrive è capitato di trovarne a Bra, in provincia di Cuneo, da Lino Mollo, che, però, se ne priva difficilmente, perché è a sua volta collezionista”.

Mentre sfoglia le pagine di un lungo catalogo filatelico, racconta ancora gli apprezzamenti ricevuti dai clienti, come Ferruccio Bernabò, già direttore del Museo dell’Automobile di Torino, rimasto impressionato per la quantità e qualità dell’esposizione.

Ma non è stato il solo a restare a bocca aperta di fronte alla vastità di attrazioni che il suo negozio è in grado di offrire ai visitatori.

Da qui sono passati silenziosi appassionati, curiosi, studiosi, collezionisti, ma anche celebrità del mondo televisivo e culturale tra i quali Vittorio Sgarbi, Mauro Corona, Toni Capuozzo, Mago Forest, Gianni Ippoliti, oltre a personaggi politici, come l’eurodeputato Mauro Borghezio, l’ex ministro Carlo Giovanardi, attuale presidente dell’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche (ANIOC), ma soprattutto presidente del Gruppo parlamentari amici della filatelia.

Il mondo del collezionismo con le sue derivazioni di storia e altre divagazioni, fa parte di quelle passioni che non producono molti like sui social, ma che, invece, intimamente appaga il senso estetico e di ordine che in fondo in fondo ciascuno di noi possiede.

Lo sanno bene gli e-bayer di internet che visitano ogni giorno il sito Lino Mollo Antichità e si aggiudicano gli oggetti di ieri con la tecnologia di oggi, per un revival in piena regola del film Ritorno al futuro, la pellicola cult firmata da Robert Zemeckis con Michael J. Fox (Ricordate tutti il grande Almanacco sportivo, vero?).

Oggi Giacomo Lino Mollo ha 88 anni ed è ancora lì con la sua bottega, le piccole e grandi cose dell’antiquariato, quadri, suppellettili, porcellane, ma, soprattutto, con la loro storia.

Ultimo baluardo di una varietà di collezionismo che si riflette anche nella variopinta gente che frequenta il locale alla ricerca dell’occasione perfetta, come possono essere un telefono anni Trenta in bachelite nera, un accendino Cartier dell’Ottocento, oppure monete coniate dal Regno di Sardegna che partono dal ‘600, fino a pezzi unici, tipo il francobollo celebrativo delle Nozze d’argento di Umberto I e Margherita di Savoia, datato 1893 e mai emesso.

C’è persino l’atto di vendita dell’abbazia di Altacomba sulla quale vantavano diritto i Re di Savoia, trovato fortunosamente dal collezionista braidese tra la mole di fogli acquistati da un rigattiere, che passava ogni giorno a raccogliere carta e cartoni per le vie della città.

In questo senso, la sua memoria corre all’anno 1954, in cui disegnava e vendeva scarpe da donna di pregevolissima e riconosciuta fattura, mentre la sua vocazione da collezionista era già in embrione: “Acquistavo libri dalla signorina Ghigliardi in fondo a via Rambaudi, la stessa via dove avevo il negozio di scarpe.

Li pagavo 100 lire al chilogrammo e lei mi diceva che ero sempre matto a comprare tutti quei volumi. Un giorno, però, tra quei testi ho trovato un libro in pergamena del XVIII secolo sui dodici Cesari”.

Forse, per conoscerlo, vale la pena raccontare un aneddoto. Era a Chambéry, in Francia, la nazione in cui è nata sua moglie, quando ha incontrato Re Umberto II. Un’esperienza di quelle che restano nel cuore, non per farsene un vanto.

In quel momento il suo pensiero è corso alle tante preziosità dei Savoia che la sua bottega ha assortito e conservato nel tempo, come se quel giorno i cimeli reali si fossero incarnati.

Nelle sue parole si mescolano tempi passati e presenti. Intorno oggetti e curiosità di rara bellezza a cui manca solo la parola.

Un piccolo mondo antico, due stanze, in cui si può trovare davvero di tutto a partire da articoli di inizio secolo scorso, ma anche precedenti: da rarità a memorabilia da mille e una notte, oggetti antichi, vecchi o semplicemente curiosi.

E ancora lampadari, medaglie, album fotografici, cartoline da toccare con mano, sfiorare e custodire, per una nuova originale esperienza. Per i ricercatori dei giocattoli in latta, bambole in pezza, statuine, orologi, cornici, posacenere le opportunità sono davvero tante.

È il caso di un cliente arrivato dall’America che era interessato a piccole miniature, oppure clienti dal Giappone alla ricerca di penne stilografiche, che facevano il paio con una macchina da scrivere Olivetti Valentine rossa. Spiega ancora il gentilissimo signor Mollo: “I clienti amano ascoltare la storia che c’è dietro ogni singolo pezzo per il quale arrivano fino qui e noi la raccontiamo dando a quel pezzo una nuova vita”.

Nessun accenno alla pensione. Anzi. La sua bottega di francobolli, cartoline, monete, fumetti, stampe, libri assortiti, è un punto di riferimento della città e non solo.

Via Vittorio in cinquant’anni è cambiata sotto i suoi occhi, davanti alle vetrine scorrono i mutamenti che attraversano più di un’epoca, sempre al passo con usi e consumi della società, anche dell’età moderna.

Ha vissuto, negli anni Settanta, la fase delle enciclopedie, poi, c’è stato il tempo dei vinili delle icone pop, fino al boom di vhs e cd. A mezzo secolo di distanza la sua attività vale almeno una visita.

Centinaia di brocantes, ma anche tante storie che ogni singolo oggetto ha da raccontare, vi aspettano su scaffali, pronti per mostrarvi i loro tesori da guardare, ammirare e, perché no, anche comprare.

Silvia Gullino

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