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Politica | 01 marzo 2019, 13:31

Garessio: è bagarre elettorale, ma chi farà la prima mossa?

Ancora nessun candidato ufficiale, però vi sono almeno 4 persone pronte a scendere in campo: ecco chi sono

Garessio: è bagarre elettorale, ma chi farà la prima mossa?

Tutto tace sulle sponde del Tanaro. A Garessio, uno dei tanti Comuni cuneesi chiamato a fine maggio a eleggere il suo nuovo primo cittadino, non vi è ancora traccia di candidature ufficiali: semplice (e spiacevole) disinteresse verso il proprio paese o c'è dell'altro?

La risposta corretta è da individuarsi nella seconda opzione; infatti, sono almeno 4 i papabili che in queste settimane stanno conducendo un lavoro sottotraccia, nel tentativo di costruire liste competitive senza far trapelare informazione alcuna circa il proprio programma elettorale.

A stupire, semmai, sono le tempistiche. Siamo a marzo e nessuno si decide a fare la prima mossa: una guerra di nervi o forse una semplice tattica suggerita dai libri di storia e adottata in primis dal console romano Quinto Fabio Massimo, detto "cunctator", "temporeggiatore", per la sua abilità nel rendere il tempo proprio alleato pur trovandosi di fronte a nemici del calibro di Annibale?

È quantomeno lecito pensare che a Garessio si stia giocando con il tempo, magari per puntare tutto sull'effetto sorpresa, anche se sarebbe opportuno ricordarsi, di tanto in tanto, di chiudere le finestre, per eliminare gli spifferi... Quegli stessi spifferi che, oggi, vorticano frenetici lungo le vie del concentrico e delle borgate, consentendo di disporre di una mappa più o meno tangibile della situazione elettorale.

Partiamo, dunque, dal sindaco uscente, Sergio Di Steffano: ufficialmente, ci ha dichiarato di "non aver ancora deciso", aggiungendo che "ci stiamo confrontando per capire il da farsi". In realtà, i mormorii di paese raccontano di una scelta ormai compiuta, che vedrebbe Di Steffano nuovamente in corsa per la fascia tricolore: nei prossimi giorni, presumibilmente, se ne saprà di più.

Passando ai suoi potenziali rivali, il nome pressoché certo dovrebbe essere quello di Isaac Carrara, il "dissidente": durante il mandato di Sergio Di Steffano, infatti, ha abbandonato la maggioranza consiliare per fondare un proprio gruppo d'opposizione, dal cui bacino potrebbe andare ad attingere per la formazione della sua squadra. Si vocifera, per lui, di una lista civica, che tuttavia non dispiacerebbe agli esponenti della Lega.

Vi è poi un nome blasonato fra i potenziali antagonisti di Di Steffano ed è quello del garessino Ferruccio Fazio, che ricoprì il ruolo di ministro della Salute in occasione del quarto governo Berlusconi. Su di lui non giungono conferme ufficiali, ma neppure smentite: staremo a vedere.

Infine, forse la meno probabile delle ipotesi, ovvero quella che conduce all'attuale sindaco di Priola, Luciano Sciandra, estremamente apprezzato in alta val Tanaro per l'operato svolto in questi anni a sostegno della sua gente. Tuttavia, l'humus nel quale è fiorita questa candidatura si è presto rivelato poco fertile: per Sciandra potrebbero spalancarsi le porte della Regione Piemonte, obiettivo per il quale il primo cittadino priolese sarebbe intenzionato a concorrere. Al momento non c'è ancora nulla di ufficiale (potrebbe anche ripresentarsi alle amministrative di Priola per proseguire il lavoro effettuato nell'ultimo quinquennio) e, anche in questo caso, il tempo contribuirà a dissipare ogni dubbio.

Che abbiano dunque ragione Quinto Fabio Massimo e tutti i suoi discepoli garessini del Terzo Millennio?

Alessandro Nidi

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