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Al Direttore | 20 marzo 2019, 09:48

"Gentile sindaco di Dogliani, per i miei numerosi cani non avete mai fatto nulla, anche se vi ho chiesto più volte aiuto"

La versione del signor Taricco, proprietario dei cani portati via dalla casa in cui vivevano e per i quali il Comune delle Langhe ha fatto appello per le adozioni. La casa è all'asta e anche il proprietario è stato costretto ad anadarsene

"Gentile sindaco di Dogliani, per i miei numerosi cani non avete mai fatto nulla, anche se vi ho chiesto più volte aiuto"

Ci ha scritto il signor Taricco, proprietario dei numerosi cani per i quali il Comune di Dogliani ha pubblicamente fatto appello perché qualcuno li adotti. Il signor Taricco spiega la sua versione dei fatti ed evidenzia come più volte abbia chiesto al Comune un aiuto per la gestione di queste decine di animali.

La casa è interessata da una procedura di vendita all'asta. Ecco la sua lettera:

Sono Roberto Taricco,

il proprietario dei cani in oggetto e sono profondamente contrariato da quanto comunicato dal Comune di DOGLIANI a mezzo comunicato stampa.

Il mio amore incondizionato per i cani è cosa veritiera, talvolta li considero molto meglio di taluni umani, ma occorre evidenziare da parte mia per doveroso diritto di replica a quanto a Voi comunicato che io avevo già fatto formale richiesta al Comune protocollata in data 13 novembre 2017 proprio per risolvere il sovrappopolamento dei miei cani, richiedendo un sostegno economico per la sterilizzazione delle femmine, richiesta alla quale non ho MAI avuto risposta alcuna dal Comune.

Quanto è stato eseguito dal Comune le scorse settimane sui miei cani è stato esclusivamente dettato da formale richiesta del Giudice delle Esecuzioni Immobiliari del Tribunale di Cuneo in quanto la mia abitazione è purtroppo oggetto di esecuzione con procedura nr. 00159/2018 del Tribunale di Cuneo, ed è seguita ovviamente dall'Istituto vendite giudiziarie Ifir Piemonte Srl.

Per quanto ovvio, per la procedura di vendita all'asta della mia abitazione, i miei cani, così come il sottoscritto, davano fastidio.

Inoltre, con Ordinanza n. 6 del 13 marzo 2019 firmata dal Signor Sindaco pro-tempore di Dogliani, oltre ai miei cani sono stato di fatto messo fuori casa anche io stesso per inabilità/inagibilità della stessa casa, senza propormi da parte Sua una sistemazione alternativa provvisoria che mi sono dovuto trovare io a mie spese presso un bed & breakfast della zona.

In considerazione di quanto sopra, tutto totalmente documentabile, non si tratta di un caso di buonismo o di solidarietà, anzi, si tratta esclusivamente di un atto d'imperio richiesto da un Giudice per liberare al più presto la mia ormai casa perduta ed agevolarne il ripristino per la successiva vendita a favore della banca vantante l'ipoteca.

L'amministrazione comunale di DOGLIANI  non ha mai accolto il mio "grido di aiuto," per bloccare il continuo proliferare delle cucciolate ma ora invece si è dovuta attivare "per forza" dopo il dictact di un Magistrato.

Rimango a disposizione per documentare tutto quanto da me asserito. Io amo i miei cani, piuttosto rinuncio al mio cibo pur di sfamare loro, ed oggi leggendo quanto dichiarato dal Comune mi sento davvero amareggiato.

Gentile Signor Sindaco, se non era per la richiesta del Giudice che tutela per legge gli interessi della banca creditrice, Voi come sempre non avreste fatto NULLA di concreto per addivenire ad una necessaria soluzione della problematica dei miei numerosi cani che, ripeto, reputo meglio di tante persone che di umano conservano soltanto il DNA.

La ringrazio Direttore e mi creda che sono più rammaricato per la perdita coattiva dei miei cani che non quella, ormai scontata da tempo, della mia casa.

Roberto Taricco

Redazione

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