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Attualità | 20 marzo 2019, 14:11

La proposta gialloverde sull'Asti-Cuneo andrà al CIPE, Francesco Balocco: "La Commissione Europea potrebbe bocciare l'accordo con il concessionario"

"Risulta evidente che se i 350 milioni graveranno sul subentro, il nuovo concessionario dovrà rientrare dell'importo e lo potrà fare solo attraverso un incremento dei pedaggi o con minori investimenti"

La proposta gialloverde sull'Asti-Cuneo andrà al CIPE, Francesco Balocco: "La Commissione Europea potrebbe bocciare l'accordo con il concessionario"

"Stamattina ho partecipato al Precipe che ha discusso sulla proposta del MIT per il completamento dell'Asti-Cuneo, portata come si dice in gergo tecnico "fuori sacco" e senza adeguata documentazione a supporto: non è stato quindi possibile esprimere una valutazione sul merito che è stata rimandata al prossimo CIPE previsto per il 4 aprile, manca ancora il parere di ART (l'Autorità di regolazione dei Trasporti) e del NARS (Dipartimento per la programmazione e coordinamento della Politica Economica), oltre che del DIPE stesso".

A parlare, o meglio, a scrivere, è l'assessore regionale Francesco Balocco, a due giorni di distanza dalla visita "targata Cuneo" di Giuseppe Conte e Danilo Toninelli, incentrata proprio sulla tematica dell'autostrada mai conclusa.

"Nel mio intervento ho espresso soddisfazione per il fatto che finalmente il governo abbia portato la questione in CIPE (avrebbe potuto farlo già a giugno dello scorso anno con il provvedimento così come era stato concordato dal precedente Governo e dalla Commissione Europea che prevedeva il famoso cross financing), ma ho anche chiesto se fosse già stata acquisita una preventiva autorizzazione da parte della Commissione Europea alla Concorrenza - prosegue la comunicazione mezzo social network di Balocco - . Su questo non vi è stata risposta e quindi resta il forte dubbio che l'accordo con il concessionario, che ha ottenuto un incremento del valore del subentro sulla A4 allo scadere nel 2026 (avvantaggiandolo significativamente nella futura gara), possa configurarsi come aiuto di stato e quindi essere bloccato dalla Commissione stessa. Una questione non da poco che peserà su questa proposta che ottiene il medesimo risultato della precedente (nessun costo per i contribuenti e nessun aggravio immediato per gli utenti)".

"Nulla è stato detto sulle opere compensative richieste dal territorio, a partire dalla messa in sicurezza della SP7 o della tangenziale di Asti. Tuttavia risulta evidente che se i 350 milioni graveranno sul subentro, il nuovo concessionario (qualora non fosse lo stesso gruppo Gavio) dovrà comunque rientrare dell'importo e lo potrà fare solo attraverso un incremento dei pedaggi o con minori investimenti anche per la manutenzione. Una complicazione che speriamo non vanifichi le promesse di vedere finalmente partire i lavori, che ribadisco, avrebbero già potuto essere avviati quasi un anno fa".

redazione

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