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Eventi | 27 marzo 2019, 14:15

A Fossano una notte in blues al Teatro i Portici

Giovedì 4 aprile alle 21 nell’ambito della stagione teatrale

A Fossano una notte in blues al Teatro i Portici

Giovedì 4 aprile alle 21 i Portici di Fossano, in via Roma 74, propongono, nell’ambito della stagione teatrale “Una notte in blues” con Carlo Roncaglia (voce e chitarre), Paolo Demontis (armonica), Enrico De Lotto (basso), Donato Stolfi (batteria), Max Altieri (chitarre), regia e testi di Carlo Roncaglia

Dagli sterminati campi di cotone del Delta del Mississipi a Memphis e poi Chicago. Un viaggio emotivo e sonoro. Si parte dalle baracche dei coltivatori figli di schiavi, si entra in punta di piedi nelle chiese e ci si rifugia nei fumosi locali dove i neri d'America suonavano e ballano sulle note di una musica nuova e allo stesso tempo antichissima. È la musica del diavolo, la musica che scaccia la fatica e allontana il dolore.

Storie di lavoro, emarginazione e segregazione ma soprattutto storie d'amore e di rinascita.

Andavano via dalle piantagioni senza soldi oppure avevano poco da mangiare a casa, i figli piangevano.  Roba da suicidio. Così il buon Dio e lo Spirito Santo hanno dovuto mandare a quella gente qualcosa per aiutarla ad alleviare gli affanni della mente. È qui che la musica entra in ballo, nel lavoro, in quello che stai cercando di fare, in quello per cui lotti, per aiutarti a vedere le cose in modo più positivo fino a distogliere la mente dai problemi in cui stai affogando.

Così, ricorrevano a molte di quelle canzoni che parlavano delle loro donne, ma in realtà, raccontavano dei padroni. Le vecchie canzoni blues cantavano di donne meschine che ti maltrattavano, ti prendevano tutti i soldi. In realtà si riferivano ai padroni, ma dovevano diffondere il messaggio in modo celato. Non potevano uscirsene con: “Il padrone ci maltratta”. l blues significa sopravvivenza.

BLUES. La magia antica di un genere che, nato storicamente un secolo fa, affonda le sue radici nell’Africa perduta dei neri americani e costruisce, sulle note della sua malinconia struggente, la speranza, la voglia di una vita migliore, l’aspirazione orgogliosamente individuale ad un rapporto consapevole con la realtà.

La semplicità, la popolarità, ma anche la potenza della sua tragicità, ne hanno fatto, per tutto il Novecento ed ancor oggi, una delle matrici più importanti della musica popolare internazionale, mantenendo tuttavia inalterata l’essenza della sua unicità.

L’estensione temporale del BLUES e la sua lunga evoluzione hanno finito per costituire una sorta di accompagnamento musicale storico alle vicende umane di questo secolo, un contrappunto accorato alle mille contraddizioni che ostacolano l’individuo sulla via della sua presa di coscienza, dell’affermazione di civiltà.

E noi ne proponiamo e ripercorriamo la storia, la tradizione, i pensieri, le poetiche e i sentimenti con il nostro tipico sound semi-acustico e con piacevoli digressioni nel rythm’n’blues e nel soul, ma soprattutto nel gospel e nello spiritual, continua a trascinare, divertire ed emozionare il suo pubblico.

Da Robert Johnson ad Eric Clapton, da Bessie Smith a John Lee Hooker, da B.B.King a Muddy Waters; per coinvolgere, far capire, divertire e divertirci. Non fare BLUES perché’ altri lo consumino, ma per viverlo insieme.

comunicato stampa

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