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Attualità | 09 aprile 2019, 09:55

Alba, la piazzetta antistante l’ex palazzo del Tribunale intitolata a Costanzo Bubbio

Lo spazio ricorderà lo stimato primario di chirurgia, "uno dei medici più amati dalla nostra gente". Presentato anche l’archivio di Teodoro e Costanzo Bubbio, donato al Centro Fenoglio

La cerimonia di intitolazione, alla presenza dei figli di Bubbio, Anna e Teodoro

La cerimonia di intitolazione, alla presenza dei figli di Bubbio, Anna e Teodoro

La piazzetta antistante l’ex palazzo del Tribunale, tra viale Torino e corso Matteotti è stata intitolata a Costanzo Bubbio (1919-1998), medico e primario di chirurgia e commendatore.
La targa d’intitolazione è stata scoperta sabato 6 aprile dal sindaco di Alba Maurizio Marello insieme ai figli del dottor Bubbio, Teodoro e Anna, alle nipoti, accanto agli ex sindaci Ettore Paganelli, Tomaso Zanoletti ed Enzo Demaria e agli assessori comunali Fabio Tripaldi, Massimo Scavino e Alberto Gatto, con il consigliere Nicola Conti.

"Questa intitolazione – ha spiegato il sindaco Maurizio Marello – per rinnovare il ricordo dell’umanità e della straordinaria professionalità del dottor Costanzo, che ha dedicato tutta la sua vita al suo lavoro nell’ospedale San Lazzaro di Alba, dove è stato uno dei medici più amati dalla nostra gente. Abbiamo scelto questo luogo proprio perché vicino al nosocomio e perché vicino al piazzale intitolato al dottor Achille Mario Dogliotti, chirurgo e cardiologo".

Prima, nella sala Consiglio “Teodoro Bubbio” la presentazione e il riordino dell’archivio personale di Bubbio, arricchito dalla documentazione del figlio Costanzo e donato al Centro Studi “Beppe Fenoglio” onlus.

"Questo lavoro è stato fatto dall’Anpi in collaborazione con il Centro Studi Fenoglio e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino – ha spiegato il sindaco –. Il materiale messo a disposizione dalla famiglia ha consentito di ricostruire fasi storiche in vari settori della città, dal 1800 al periodo resistenziale, fino alla fase della ricostruzione ed è custodito e consultabile nel Centro Studi. A questa presentazione abbiamo pensato di unire l’intitolazione al dottor Costanzo Bubbio, di un luogo della città. Un’intitolazione che mi è stata suggerita da molti. Tra questi il dottor Ezio Aimasso. Costanzo Bubbio è stato una figura notevole per Alba".

Secondo quanto ha spiegato Bianca Roagna, direttrice del Centro Studi “Beppe Fenoglio”, questa prima parte dell’archivio Bubbio è stata ordinata dalle archiviste Roberta Audenino e Wanda Gallo.
Il materiale raccolto copre gli anni dal 1842 al 1997, date che anticipano la nascita di Teodoro e vanno oltre la sua morte. Teodoro ha raccolto materiale della famiglia antecedente alla sua nascita e così ha fatto anche il figlio Costanzo raccogliendo materiale sul padre e sull’attività politica di Alba e non solo.

Alcuni documenti sono andati persi durante la guerra, altri sono stati dati al Comune di Alba per la mostra sulla Resistenza fatta nel 1964, da cui nasce la sala della Resistenza del Palazzo comunale.

La seconda parte dell’archivio ancora da riordinare sono “Le memorie di Teodoro”, quindici quaderni manoscritti in cui Teodoro appunta un diario quasi giornaliero su cose private e politiche, concentrandosi sulla lotta partigiana, nel periodo della Resistenza.

In archivio anche una lettera di Ferruccio Parri che chiede a Teodoro di sostenere la fondazione degli istituti storici della Resistenza che stavano nascendo in Italia e lettere con altri esponenti politici nazionali che raccontano i rapporti interni al partito. L’archivio è di oltre sei metri di lunghezza. All’interno anche molti disegni di Teodoro che realizzava anche vignette. Ha 7 sezioni in 158 faldoni ed è consultabile con guanti sterili.  

Alla presentazione è anche intervenuta Margherita Fenoglio. La figlia dello scrittore Beppe e  presidente del Centro Studi “Beppe Fenoglio” ha ringraziato la famiglia per la donazione del fondo Bubbio. Intervenuto anche l’ex sindaco di Alba Ettore Paganelli.


TEODORO BUBBIO
Teodoro Bubbio nasce ad Alba il 2 gennaio 1888, da Costantino e Clara Avezza. Il padre, figlio di un muratore, per concorso era passato sotto l'Amministrazione municipale, diventando capo cantoniere e assistente all'Ufficio Tecnico. Frequentò il Ginnasio liceo di Alba, conseguendo la maturità classica nel giugno del 1906 e avendo vinto una borsa di studio messa a disposizione dalla Fondazione Giraudi di Alba, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza di Torino, ove conseguì la laurea col massimo punteggio nel 1910. Iniziò la carriera di segretario comunale, assegnato prima a Dronero, poi a Vercelli e infine a Mondovì nel 1914, dove rimase fino al 1920.
Dirigente dell'Azione Cattolica, si iscrisse giovanissimo al Partito Popolare e fu candidato alla Camera dei Deputati nel 1919 per lo stesso partito, dove venne eletto e fu rieletto nel 1921. Nel 1920, assieme a Giovanni Vico, guidò la lista del Partito Popolare alle elezioni comunali che si aggiudicò i 24 seggi del Consiglio.
Convinto democratico ed antifascista, fu tra i maggiori oppositori al fascismo quando nel 1922 un gruppo di squadristi occupò il Palazzo Comunale e a motivo della sua attività politica subì perquisizioni ed arresti ed anche l'incendio della sua casa di campagna. Componente del CLN albese, durante la Resistenza, il 26 aprile 1945, dopo la Liberazione, fu nominato sindaco di Alba. Alle prime elezioni comunali del marzo 1946 dopo il regime fascista, fu eletto in consiglio e sindaco il 2 aprile 1946. Eletto alla Costituente il 2 giugno dello stesso anno, senatore di diritto dal 1948, fu sottosegretario agli Interni nel VI e VII Governo De Gasperi. Rieletto alla Camera dei Deputati per la DC dal 1953 al 1958, con 44.982 preferenze nella circoscrizione CN-AT-AL, fu sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo Pella, con delega per gli Affari dell'ex Africa italiana e per i Servizi dello spettacolo. Fu in Consiglio comunale fino al 1956.
Morì ad Alba il 30 marzo 1965 e fu commemorato in Senato il 28 aprile dello stesso anno.

COSTANZO BUBBIO
Costanzo Bubbio nacque a Mondovì il 1° luglio 1919. Frequentò il Liceo Classico Govone di Alba e si laureò a Torino in Medicina e Chirurgia il 9 luglio 1943. Nello stesso anno conseguì l’esame di stato.
Giovane medico, nel periodo della Resistenza curò i partigiani feriti. Nell’aprile 1945 venne arrestato con il padre Teodoro ad Alba dal Comando fascista RAP e poi messo agli arresti domiciliari fino alla liberazione della città.
Dopo la laurea, che conseguì il 9 luglio 1943, entrò all’ospedale San Lazzaro dove avrebbe lavorato tutta la vita. Dal 27 settembre 1946, fino alla sua morte, fu iscritto all’Albo dei Medici Chirurghi di Cuneo. Si specializzò in Chirurgia generale nel 1948, in Ostetricia e Ginecologia nel 1952 e in Ortopedia e Traumatologia a Torino nel 1954. Il 20 settembre 1963 ottenne la libera docenza in Patologia Speciale Chirurgia e Propedeutica Clinica a Roma. Nel 1972 assunse la carica di primario della divisione di Chirurgia, carica che mantenne fino al 1984.
La città lo ricorda e lo stima per le sue qualità professionali e umane.
Ha sempre lavorato per l’ospedale di Alba e per i poliambulatori mutualistici dell’albese, anteponendo la salute dei più deboli alla carriera e al profitto personale ed esercitando sempre la propria attività a titolo gratuito.
Le sue capacità professionali e le sue doti umane contribuirono al benessere della popolazione e all’ottima reputazione del sistema sanitario cittadino.
Fu nominato socio onorario della Famija Albèisa e il 27 dicembre 1985 ricevette l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Morì ad Alba il 14 marzo 1998.

Redazione

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