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Solidarietà | 18 aprile 2019, 19:14

Il progetto “Alimentiamo Relazioni” cerca giovani volontari per aiutare le persone senza dimora

Promosso dal Forum Interregionale Permanente del Volontariato Piemonte e Valle d’Aosta, in collaborazione con il CSV Società Solidale, il progetto vuole aiutare le persone senza dimora nel reinserimento nella società

Foto generica

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Aiutare le persone senza fissa dimora a reinserirsi nella società, grazie all’impegno di almeno 100 giovani Volontari: è l’ambizioso obiettivo del progetto regionale (nelle province di Torino, Cuneo, Alessandria e Asti) “Alimentiamo relazioni - Giovani Volontari con e per le persone senza dimora o particolarmente fragili”, promosso dal Forum Interregionale Permanente del Volontariato Piemonte e Valle d’Aosta in collaborazione con la Regione Piemonte, il CSV Società Solidale e il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Primo passo del progetto: individuare e formare i giovani che vogliano intraprendere un percorso di Volontariato (con un impegno di un paio d’ore alla settimana) volto al reinserimento, anche abitativo, delle persone senza dimora, tramite la creazione di un rapporto personale di fiducia e, nel tempo, anche di amicizia.

Iscrizioni per Cuneo entro il 30 aprile scrivendo alla mail forum.volontariato@libero.it.

Sempre più le persone senza dimora

Sono tante le ragioni che portano in strada un numero sempre maggiore di persone, circa 50.000 secondo i dati Istat del 2014: perdita del lavoro, separazione coniugale o vedovanza, malattia, fallimento del percorso migratorio, sfratto. Il fenomeno dei senza dimora coinvolge tematiche come povertà, emarginazione, disagio giovanile, esclusione sociale di fasce deboli della popolazione (donne, anziani, migranti, malati) e si collega a quelle dell’abitare, dell’insicurezza sociale, della precarietà economica, del sistema di welfare.

Il progetto “Alimentiamo Relazioni

Sia in fase di ricerca sia in fase di attuazione di servizi è dunque necessaria una risposta complessa, che tenga conto delle diverse componenti del disagio. È questo l’obiettivo del progetto “Alimentiamo relazioni”, che si sviluppa in una prima fase preparatoria - ricerca, coinvolgimento e formazione dei Volontari e apertura dei “tavoli” con Comuni e ATC - e in una seconda fase pratica, che coinvolge direttamente le persone senza fissa dimora.

La persona al centro del progetto

La novità principale è che i beneficiari del progetto ne diventano i protagonisti: ogni persona, coinvolta in un rapporto personale con un Volontario, concorre alle azioni da realizzare per ottenere il proprio reinserimento nella società: cene condivise, eventi pubblici, visite a musei, creazione di una biblioteca, lettura di quotidiani e corsi di formazione. Importante è l’avvio di uno sportello telefonico che informi su tutti i servizi esistenti a sostegno delle persone in difficoltà ed accolga particolari richieste di accompagnamento.

Lo snodo centrale è la nuova casa, perché spesso chi si trova a dover gestire un’abitazione dopo anni di strada spesso si trova disorientato e impreparato ad affrontare le scadenze e la gestione quotidiana. I nuovi residenti ATC non verranno lasciati soli, ma il loro Volontario di riferimento li accompagnerà nelle procedure burocratiche, nella gestione delle spese abitative (affitto, utenze) e nell’igiene della casa. Non solo, insieme cercheranno un posto di lavoro, nella speranza che si crei un rapporto personale di fiducia, se non di amicizia.

Obiettivi ambiziosi, che mettono in primo piano la centralità della singola persona e cercano di svilupparne le potenzialità, e più in generale che adottano il principio della “sussidiarietà circolare” per impegnare tutti i soggetti del territorio (pubblica amministrazione, soggetti dell'economia e della società civile) ad assumersi la responsabilità di concorrere al bene comune.

Enti e istituzioni coinvolti

A questo proposito, sono tanti gli Enti del Terzo Settore e le istituzioni pubbliche coinvolti: il Forum Interregionale Permanente del Volontariato Piemonte e Valle d’Aosta sviluppa il progetto nei vari territori affiancandosi alle realtà già esistenti : a Cuneo oltre al Centro Servizi Società Solidale ha aderito la San Vincenzo , qui si affiancherà all’attività delle cooperative Momo e Manuela, e al lavoro della Caritas e dell’Associazione Papa Giovanni in rete con il Comune.

Comunicato Stampa

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