La tradizione di donare uova a Pasqua è antichissima, dai Persiani, che si scambiavano uova di gallina a primavera, seguiti nel tempo da Egizi, Greci e Cinesi, per simboleggiare la rinascita della natura. Spesso le uova venivano decorate a mano.
Nella simbologia pagana l’uovo è associato alla vita. Nel pulcino che rompe il guscio per aprirsi alla vita, i cristiani videro un simbolo della Resurrezione di Cristo e ben presto l’uovo divenne simbolo della Pasqua.
Nel Medioevo, in Germania, nacque la consuetudine di distribuire uova bollite in un involucro di foglie e fiori in modo che si colorassero naturalmente. Tra i nobili e gli aristocratici si arrivava a fabbricarne anche d’argento, oro o platino, con decorazioni raffinate.
Per arrivare alle uova di cioccolato si deve attendere la diffusione del cacao in Europa.
La tradizione vuole che sia stato il re Sole, Luigi XIV a inizio Settecento il primo ad ordinare al suo chocolatier di corte un uovo di crema di cacao. La moda poi si diffuse, ma queste uova erano piene e fatte di cioccolato grezzo, cristallino e tali sarebbero rimaste se Rodolphe Lindt non avesse inventato il concaggio, la tecnica di lavorazione che rende l’impasto fluido e omogeneo, pronto ad essere plasmato.
Le uova di cioccolato sono amate da tutti, in particolar modo dai bambini che cercano la sorpresa all’interno.
È bello ricevere uova - che siano sempre di ottima qualità - ma anche donarle.
Più bello ancora decorarle e personalizzarle.
Non è difficile realizzare in casa con un pizzico di creatività le decorazioni, in compenso è un piacevole lavoretto che gratifica e fa pregustare il piacere di chi riceverà le uova.
Provare per credere.
Le mosse sono poche:
Sciogliere a bagnomaria cioccolato bianco che risalti sul marrone vellutato dell’uovo.
Inserirlo in una tasca da pasticcere e sbizzarrirsi con strisce, pois, ghirigori, scritte.
Applicare decori colorati e commestibili (si trovano anche al supermercato), quindi, stelle, cristalli di zucchero, cuoricini, fiori e perle. Un po’ di cioccolato fuso servirà da collante.
Per raggiungere risultati sorprendenti si può trasformare l’uovo in una papera o in un pulcino, applicando ali, becchi, occhi, zampette in pasta di zucchero.
Ultimo tocco la confezione: posare l’uovo su una base cilindrica di cartone (va bene anche un vaso vuoto di yogurt), rivestirlo di cellophane per alimenti con fantasie primaverili e chiuderlo con un bel fiocco dai colori vivaci.