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Attualità | 22 aprile 2019, 11:15

Bra, grande emozione e partecipazione per la processione di Pasqua (FOTO)

La statua del Cristo risorto ha sfilato per le vie del centro scortata dalla Confraternita dei Battuti Bianchi

Bra, grande emozione e partecipazione per la processione di Pasqua (FOTO)

La Pasqua a Bra si conferma solennità religiosa che unisce. Una festa che ogni anno richiama un altissimo numero di fedeli, sotto il segno della Confraternita dei Battuti Bianchi. Una ricorrenza che ha unito anche il sacro e il profano con la processione del Cristo Risorto che domenica 21 aprile si è dipanata tra bancarelle e giostre in movimento per un appuntamento di fede sempre più sentito dalla cittadinanza.

L’evento religioso ha potuto beneficiare di un pomeriggio di bel tempo che ha permesso la partecipazione numerosa della comunità. Le celebrazioni pasquali dell’antico sodalizio si sono aperte con la Solenne Messa di mezzogiorno celebrata nella chiesa della Santissima Trinità da padre Gianfranco Testa, missionario in Argentina, Nicaragua e Colombia, una vita spesa per i poveri e gli emarginati.

Nella sua omelia, il sacerdote braidese ha parlato della Pasqua come di un momento in cui la gioia e la speranza rischiano di essere sopraffatte dalla disillusione e dall’indifferenza. Solo l’esperienza della Risurrezione apre il cuore a una nuova stagione di vita vicina a Dio e lontana dall’egoismo.

Nel pomeriggio sono state protagoniste le imponenti statue lignee, fresche di restauro, raffiguranti il Cristo Risorto, la Madonna e la Fede, capaci di affascinare generazione dopo generazione.

Queste vere e proprie opere d’arte, realizzate nel 1758 da Stefano Maria Clemente su disegno del Beaumont, sono state scortate da tanti devoti in preghiera ai quali si sono aggiunte le autorità civili e militari al seguito del clero braidese che ha presieduto il rito.

A corona del corteo, tanti membri dei Battuti Neri, che hanno tenuto alto il proprio vessillo, come segno peculiare di una testimonianza di fede che accomuna la vita delle Confraternite religiose della città.

Un lungo “serpentone” umano ha onorato quello che rappresenta il principale appuntamento della Confraternita della Santissima Trinità con tante presenze che dicono quanto sia forte la memoria e l’importanza di questa celebrazione.

La processione, chiusa dal Rettore dei Battuti Bianchi, Alberto Messa e dai Vice Rettori, Giancarlo Chiesa e Roberto Racca, ha abbracciato il centro cittadino, snodandosi a circolo tra piazza Caduti per la Libertà, via Rambaudi, via Vittorio Emanuele II, via Pollenzo, piazza XX Settembre e corso Garibaldi, con gli agenti del Corpo di Polizia Municipale a vigilare lungo l’intero percorso.

L’eco delle preghiere, dei passi cadenzati da donne e uomini con i tipici camici, salutati da balconi fioriti e addobbati, vede la cerimonia della liturgia ufficiale fondersi con il cuore della pietà popolare. A custodire questa preziosa eredità di fede sono i sodali delle Confraternite braidesi, depositari di un’esperienza secolare sacra e suggestiva.

Tra i passaggi più significativi, quelli di fronte alle chiese del centro cittadino e davanti al banco di beneficenza allestito dalla Confraternita in piazza XX Settembre per ricavare offerte da destinare al restauro della sacrestia della chiesa ed alla comunità di Boko, in Benin, guidata da don Max Lafia.

Quindi, il ritorno nella chiesa della Santissima Trinità, casa dei Battuti Bianchi, per un breve momento di adorazione eucaristica a cui è seguita la solenne benedizione, amministrata da padre Gianfranco Testa che ha presieduto il rito insieme ai salesiani don Vincenzo Trotta e don Gilberto Sarzotti.

Al perfetto clima devozionale ha contribuito il Coro diretto da Luciana Provera, che ha eseguito pregevoli canti liturgici. Di fronte alla platea delle grandi occasioni, il cerimoniere del sodalizio, Gianni Carnevale, ha salutato e ringraziato la città rappresentata dal sindaco Bruna Sibille, oltre a tutti coloro che hanno partecipato all’evento con il fisico e con il cuore. E che nella mente hanno fissato il messaggio di padre Testa: “Non esiste Pasqua nel mondo senza Passione e Morte, non esiste giorno senza la notte e non esiste amore senza sofferenza”.

Silvia Gullino

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