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| 23 aprile 2019, 08:30

Marta Giovannini si candida alla guida di Verduno: "E’ ora che il nostro paese abbia il posto che merita tra i territori Unesco"

Avvocato, componente dell'Osservatorio Nazionale sulla Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, lancia la sfida per le comunali nel centro langarolo, prossima sede del nuovo ospedale

Marta Giovannini, consigliere di minoranza uscente, è stata vicepresidente del Consiglio comunale albese dal 2009 al 2014

Marta Giovannini, consigliere di minoranza uscente, è stata vicepresidente del Consiglio comunale albese dal 2009 al 2014

Avvocato, componente dell'Osservatorio Nazionale sulla Famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, vicepresidente del Consiglio Comunale di Alba dal 2009 al 2014, dopo cinque anni trascorsi sui banchi dell'opposizione Marta Giovannini ha deciso di presentarsi come sindaco di Verduno.



"Verduno è oggi casa mia – spiega –, qui siamo una grande famiglia, viviamo in un piccolo centro che però è un 'grande' paese per storia, vini, re e santi. Qui sono nati il beato Sebastiano Valfrè e il Verduno Pelaverga, e qui si ritirava Carlo Alberto di Savoia, che concesse la prima Costituzione al Regno di Sardegna: lo Statuto Albertino appunto. Per me, essere sindaco di questo Paese, insieme a una squadra fatta di persone in gamba e altrettanto entusiaste, è un sogno e un privilegio. C’è molto da fare, e per questo la sfida è ancora più appassionate, anche perché in questi dieci anni, mentre gli altri paesi del Barolo hanno avuto un incredibile boom economico e turistico, Verduno ha perso pezzi importanti. Da quando un nostro concittadino è andato in pensione e ha quindi chiuso il suo emporio, il paese non ha più un negozio, non esiste una filiale di banca e neppure più un Bancomat… per non parlare dei trasporti e della viabilità".

Il paese si prepara però alla messa in funzione del nuovo ospedale di Alba e Bra.
"Certamente, parliamo di una realtà importantissima e con la quale sarà necessario instaurare non solo un dialogo, ma anche un rapporto efficace. Perché la salute è il nostro bene primario e, se avere un ospedale in casa comporterà anche problematiche nuove, ci saranno lati positivi in termini di servizi alla salute e indotto".


"Per questa nuova sfida – continua – ci vuole una visione complessiva del paese e del 'bello di vivere in un Paese’, come avrebbe scritto Cesare Pavese. Verduno va quindi valorizzata per le sue peculiarità e potenzialità, le sue risorse, la sua storia, i suoi luoghi simbolo come il nostro bellissimo belvedere. E non 'urbanizzata' con una cementificazione costosa e adatta più a una città che a paesino rurale, come è accaduto col nuovo e discusso parcheggio, ancora da terminare dopo quasi due anni. In sintesi è ora che Verduno abbia il posto che merita fra i paesi patrimonio Unesco. Per questo dobbiamo migliorare i collegamenti, promuovere eventi di livello, culturali, artistici e musicali, che non siano cioè solo estemporanei, oltre a mantenere le feste enogastronomiche legate al Pelaverga e quella tradizionale del Paese: appuntamenti fissi e irrinunciabili per noi verdunesi".


Tra i temi più sentiti dalla candidata ci sono poi quelli della viabilità, della valorizzazione delle sue attività e di una burocrazia comunale da ridurre: "Verduno va valorizzato in tutte le sue parti: quindi anche l'ingresso del paese ove, da anni, continua a transitare imperterrito il traffico pesante nonostante la presenza di un noto ristorante e di altre attività commerciali che ne sono molto penalizzate; e le nostre belle borgate, immerse nei vigneti, troppo spesso dimenticate e invece da coinvolgere in nuovi progetti di sviluppo. Ma il mio primo impegno, se sarò eletta sindaco, sarà rendere la vita più semplice ai miei concittadini: la nostra 'casa comunale' dovrà diventare la 'casa di tutti', improntata alla disponibilità, all'ascolto, alla collaborazione per trovare soluzioni eque e rapide alle istanze, alle pratiche, alle richieste dei cittadini. Meno regolamenti criptici e più buon senso, insomma, come sa chi come me di leggi si occupa tutti i giorni per lavoro. Elimineremo eccesso di burocrazia locale per puntare su poche regole ma chiare, giuste, sentite e condivise".


"Penso che – conclude Marta Giovannini – questo sia il progetto di cui Verduno ha bisogno oggi e in futuro, quello a cui sto lavorando con persone di età ed esperienze diverse: in prevalenza giovani con voglia di fare, competenza e determinazione, ma anche persone più esperte che sono la memoria di Verduno: un buon mix! Sono convinta che, se i verdunesi ci daranno fiducia, faremo un buon lavoro e, in cinque anni, potremo invertire la rotta , migliorare la qualità della vita dei cittadini con nuovi servizi, nuove opportunità, nuovi trasporti, ad esempio sfruttando le navette dell’ospedale, e puntando su uno sviluppo turistico compatibile e sostenibile, senza stravolgere il paese e anzi preservandolo da inutili scempi. Insomma 'Adesso Verduno!'”.

Cpe

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