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Eventi | 22 maggio 2019, 16:45

Saluzzo, il racconto dell'avventurosa spedizione nella tomba di Padiamenope a Luxor

Per l’appuntamento del 30 maggio la Delegazione FAI Saluzzo invita il famoso egittologo Claude Traunecker e la saluzzese Silvia Einaudi epigrafista di una delle missioni archeologiche più importanti in Egitto

La tomba di Padiamenope a Luxor - Foto: Pascal Maitre (agenzia MYOP)

La tomba di Padiamenope a Luxor - Foto: Pascal Maitre (agenzia MYOP)

"Oh voi viventi, oh voi che siete sulla terra, che siete nati e che nascerete,… voi che entrate in questa tomba…” . Inizia con un estratto dell’Appello ai viventi della tomba di Padiamenope a Luxor il prossimo appuntamento della Delegazione FAI di Saluzzo.

Questa volta a svelare “le loro passioni” saranno il professor Claude Traunecker e la dottoressa Silvia Einaudi, il direttore e l’epigrafista di una delle missioni archeologiche tra le più importanti esistenti in Egitto.

Il 30 maggio alle 18, 15, nell’Antico Refettorio del Convento di San Giovanni, Silvia Einaudi, l'illustre cittadina saluzzese che da diversi anni è impegnata tra l’Egitto e Parigi, ove vive e lavora per l’École Pratique des Hautes Études, racconterà il suo affascinante lavoro in compagnia del direttore della missione francese a Luxor di cui fa parte. Claude Traunecker professore emerito dell’Università di Strasburgo, è considerato tra i più autorevoli studiosi della civiltà egizia antica.

La tomba di Padiamenopé risale al periodo tra la fine della XXV e l'inizio della XXVI dinastia (verso 680-660 a.C.). Con ventidue stanze sotterranee su quattro livelli e un’estensione in superficie di circa 9.000 m2, questa tomba è la più grande di tutto l’Egitto. Le sue pareti sono coperte da scene ed iscrizioni che danno una versione in parte riveduta e aggiornata degli antichi libri funerari.

Il suo proprietario è il sacerdote ritualista Padiamenope, colto personaggio vicino alla corte dei “faraoni nubiani” dell’epoca. La tomba ha affascinato i primi viaggiatori sin dal XVIII secolo per il pericoloso “labirinto” che si trova all’interno, ma in seguito è diventata oggetto di studio degli egittologi in quanto rappresenta un unicum per la complessità della sua architettura, la ricchezza delle sue decorazioni e l’abbondanza delle sue raccolte di testi funerari.

Dopo un primo tentativo di ricerca, alla fine del ‘800 con la spedizione dell'Istituto di Egittologia di Strasburgo, il sito è rimasto chiuso per più di un secolo. A spiegarne il perché e qual’è stato il seguito saranno i due egittologi nella conferenza saluzzese.

La passione che ha caratterizzato le loro affascinanti e avventurose missioni sarà il filo conduttore di un racconto che porta sino ai giorni d’oggi con le attuali spedizioni in corso a Luxor, il tutto arricchito da immagini fotografiche realizzate dal fotografo di fama internazionale Pascal Maitre

L’incontro del 30 maggio rientra nel ciclo di conferenze dal titolo “Le mie passioni”, rinnovata versione del titolo del celebre testo scritto dall’illustre concittadino Silvio Pellico.

Per i prossimi appuntamenti la Delegazione ha in programma altri nomi di altissimo profilo nel campo delle arti, della scienza e dell’informazione, la cui identità viene volutamente tenuta riservata.  Si ricorda che queste conferenze hanno la finalità di raccogliere fondi con il progetto del Fondo Ambiente Italiano “Puntiamo I Riflettori” per il restauro dell’antica fonte nel giardino dei Marchesi di Saluzzo.

In tali occasioni è possibile iscriversi al FAI o avere informazioni per farlo. Al termine della conferenza chi lo desidera potrà proseguire a dialogare con i relatori e i delegati nella conviviale che si terrà al ristorante Casa Pellico in piazzetta dei Mondagli 5.

La partecipazione alla conferenza prevede un contributo facoltativo minimo di 5 euro e di 25 euro alla conviviale con la presenza dei relatori.

Informazioni e prenotazioni 370/3069154 saluzzo@delegazionefai.fondoambiente.it Segui la Delegazione FAI Saluzzo e Giovani FAI Saluzzo su Facebook e Instagram.

 

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