“Lo dicevamo chiaramente già mesi fa, insieme a Comuni vicini, Associazioni di Categoria, Sindacati e Caritas, che il PAS (progetto Prima Accoglienza Stagionali: ndr) avrebbe permesso i controlli finalizzati a contrastare ogni ipotesi di caporalato”.
Mauro Calderoni, primo cittadino uscente per la Città di Saluzzo, nonché ricandidato a sindaco alle prossime elezioni comunali, interviene dopo la conferenza stampa tenutasi stamane (mercoledì) in Questura a Cuneo in merito all’operazione “Momo”.
Si tratta dell’indagine che ha permesso di scoprire fenomeni di caporalato nel saluzzese, con lavoratori sottopagati e costretti a lavorare sino a 12 ore al giorno. L’attività investigativa si è aperta a luglio 2018, ed ha portato all’emissione di 3 misure cautelari per altrettante persone.
“Adesso – continua Calderoni – anche il Questore di Cuneo lo riconosce.
Le sue parole ‘Le indagini hanno riguardato anche il PAS. Se i migranti fossero stati sparsi sul territorio sarebbe stato molto più difficile’ si sommano a quelle di Carabinieri e Prefettura che nei mesi scorsi hanno riconosciuto il lavoro e il ruolo del Comune di Saluzzo.
Attestazioni che ci ripagano di tante critiche ingiuste e ci convincono della bontà dello sforzo profuso.
Ora però non c’è più alcun dubbio che occorra mettere mano al sistema di selezione della manodopera: serve una nuova legge in materia!”.