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In Breve

| 24 maggio 2019, 18:37

"Il caporalato scoperto a Saluzzo non può essere ricondotto ad una intera categoria che, con serietà e professionalità costituisce l’asse portante dell’economia saluzzese"

L'intervento di Fulvio Bachiorrini (FI), candidato al Consiglio comunale di Saluzzo, che condanna anche una "scarsa vigilanza all'interno del campo"

Il dormitorio temporaneo e, nel riquadro, Fulvio Bachiorrini

Il dormitorio temporaneo e, nel riquadro, Fulvio Bachiorrini

Considerare il PAS (dormitorio per migranti stagionali nell’ex Caserma Filippi) come elemento di contenimento del fenomeno del caporalato ci sembra una considerazione eccessiva ed infondata.

Tralasciando la valutazione  sulla legittimità della struttura, già anticipata in diverse altre occasioni, torna evidente l’utilità e la funzione del dormitorio, in quanto così riportato da alcuni organi di stampa locale, che scrivono: "I braccianti venivano chiamati all’ultimo e di notte, raccolti su un furgone Fiat…, o al dormitorio Pas di Saluzzo (che i migranti… chiamavano “Guantanamò”, come la prigione Usa a Cuba e come i braccianti per anni hanno chiamato il ghetto al Foro Boario").

Ciò mette anche in evidenza la scarsa vigilanza del campo.

Certamente il caso definito “Operazione Momo”, più che mai grave e da condannare, non può essere ricondotto ad una intera categoria che, con serietà e professionalità degli imprenditori agricoli, costituisce l’asse portante dell’economia del territorio saluzzese.

Fulvio Bachiorrini - Candidato al Consiglio comunale di Saluzzo

comunicato politico elettorale

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