- 29 maggio 2019, 09:03

Storytelling: cos'é?

Quando si racconta, che sia in terapia ma anche nella vita di ogni giorno, si creano storie e si danno significati alla propria vita, ricostruendo eventi passati, parlando del presente e immaginando possibili scenari futuri

Storytelling: cos'é?

 

La narrazione, intesa come racconto di storie, è fondamentale sia per dare un’organizzazioneal proprio mondo interiore sia per attribuire significati all’esperienza umana. Il verbo “narrare” richiama alla mente l’idea del racconto, della storia che in ambito psicologico si può riferire al racconto di Sé. La narrazione ha dunque più aspetti: quello elettivo terapeutico, che vede il racconto della storia come la “cura” per il paziente e quello di comprensione di eventi psicologici e quello di oggetto di ricerca, ovvero mezzo utilizzato per comprendere lo sviluppo linguistico del bambino o patologico negli adulti; 

Quando si racconta, che sia in terapia ma anche nella vita di ogni giorno, si creano storie e si danno significati alla propria vita, ricostruendo eventi passati, parlando del presente e immaginando possibili scenari futuri. Raccontando, si osserva la vita da un’altra angolatura e si può comunicare questa visione agli altri. La narrazione permette quindi di ricostruire e dare significato di alcuni aspetti della propria vita.

E cosa si fa, dallo psicologo? Si parla, si narra, si raccontano storie, la propria storia di vita e si cercano possibili soluzioni e si osservano i fatti e le emozioni.

Cos'è la storytelling? E Come si crea una “storia che cura”?

Per creare una buona storia, in grado di servire come aiuto al paziente, occorrono alcuni ingredienti fondamentali come una scelta accurata del tema emotivo della storia, scegliendo un racconto con un significato che sia in stretto rapporto con il malessere del paziente, in modo tale che egli possa immedesimarsi. Sia nella storytelling che nelle sedute cliniche, è importante l’utilizzo di immagini metaforiche che servono da stimolo alla narrazione. Importante poi è dare la possibilità con immagini suggestive di creare storie. Le storie narrate rappresentano un problem solving ideale per l’interiorità dei pazienti, perché esse stesse funzionano da specchio all' interiorità  stessa, permettono di mettere a fuoco, in maniera indiretta, i problemi interni che si fa fatica a focalizzare.

Spesso, in particolare con i bambini e gli adolescenti, che possono far fatica a creare, insieme allo psicologo, una storia, può essere utile l’utilizzo di alcuni giochi, come gli story cubes o le carte Dixit, strumenti utilissimi anche quando gli appigli alla fantasia divengono più stretti ed è necessario un input in più per la crescita e la progressione logica del racconto. Personalmente li utilizzo molto,  perché danno la possibilità di aprire spazi inconsci, che possono diventare consci.

Con i bambini e gli adolescenti, tramite le immagini e le storie, si può comunicare a un livello più profondo e immediato rispetto al linguaggio letterale. Anche l'uso di fiabe consente l’utilizzo della fantasia per stabilire un rapporto attivo con il reale, un vero e proprio sentiero per il bambino attraverso cui può imparare a prendere la propria strada nel mondo vero, immedesimandosi nelle storie e trovando complicità con i personaggi delle narrazioni.

L’inconscio adora le immagini, al contrario della mente conscia che preferisce un linguaggio chiaro. Le nostre abitudini e i nostri stessi gesti, atti mancati e non, i sogni, sono tenuti in vita dall’inconscio. È dunque difficile immaginare di poter modificare e di curare questa parte inconscia della psiche usando esclusivamente un linguaggio razionale. 

Dice J.Winterson nel suo libro "Perché essere felice quando puoi essere normale?"

“Nel raccontare una storia esercitiamo un controllo, ma lasciamo uno squarcio, un’apertura. E’ una versione possibile, non è mai quella definitiva. E forse speriamo che i silenzi vengano ascoltati da qualcun altro, e che la storia possa continuare, possa essere raccontata. Quando scriviamo offriamo una storia e un silenzio. Le parole sono la parte del silenzio che può essere espressa.”

Vi lascio con questa bella citazione in modo che voi possiate immaginare la vostra narrazione, in silenzio o con tante parole, permettendo di raccontarvi e raccontare la più bella delle storie, quella della vostra vita.


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Ernestina Fiore

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