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Attualità | 16 giugno 2019, 12:15

Magliano Alpi avrà il suo Raschera d'alpeggio: investimento da oltre 200mila euro (FOTO)

Il Comune, grazie a un finanziamento ottenuto nell'ambito del PSR regionale, costruirà alcuni ricoveri in quota per i malgari e un caseificio di dimensioni superiori a 65 metri quadrati. Lavori al via domani, lunedì 17 giugno

Magliano Alpi avrà il suo Raschera d'alpeggio: investimento da oltre 200mila euro (FOTO)

Tornare là dove tutto ha avuto inizio: un affascinante rimando alla genesi di una storia di lavoro e di sacrificio per salvaguardare la tradizione e la memoria di un intero territorio.

Sin da questa premessa si comprendono le ragioni che hanno indotto il Comune di Magliano Alpi in tempi non troppo sospetti a incentivare il settore caseario, investendo sulle strutture in quota per favorire la nascita di una produzione costante di un formaggio d'eccellenza e di fama (almeno) nazionale: il Raschera d'Alpeggio.

No, nessun errore di battitura o di confusione: semplicemente, il binomio Raschera-Frabosa Soprana, entrato con forza nell'immaginario collettivo, non costituisce un unicum. 

Il disciplinare che regolamenta le modalità, le tempistiche e i luoghi di produzione del Raschera d'Alpeggio, indica accanto a quest'ultima voce i Comuni di Frabosa Soprana, Frabosa Sottana, Roburent, Roccaforte Mondovì, Pamparato, Ormea, Garessio e, appunto, Magliano Alpi, sul cui territorio sorge anche l'omonima alpe, l'alpe Raschera.

"Attualmente nessuno produce il Raschera d'Alpeggio di Magliano Alpi - dichiara il sindaco, Marco Bailoe noi abbiamo deciso di puntare su questa lacuna al fine di colmarla".

"Sul nostro territorio - prosegue - insistono tre alpi: Seirasso, Brignola e Raschera. Sulla prima di esse sorge già un caseificio autorizzato, non utilizzato però dal malgaro che usufruisce di questi pascoli in quanto le mucche vengono condotte in alpeggio insieme ai loro vitellini, i quali si alimentano con il latte materno, che dunque non può essere impiegato a scopo caseario. Sull'alpe Raschera, invece, auspichiamo e crediamo che il discorso possa attecchire: grazie a un progetto da oltre 200mila euro cofinanziato al 90% a fondo perso nell'ambito del PSR della Regione, costruiremo nuovi ricoveri (ciabot) per i malgari e un caseificio dalle dimensioni di 11 metri per 6 metri (più di 65 metri quadrati, ndr)".

I lavori prenderanno il via domani, lunedì 17 giugno, e saranno eseguiti dalla ditta maglianese "Isaia Claudio".

Alessandro Nidi

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