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Attualità | 17 giugno 2019, 18:04

Brillanti risultati al campo termale di Valdieri promosso dall'Asl Alba-Bra per gli affetti da linfodema

Un’esperienza terapeutica unica in Europa, che ha permesso di curare in modo innovativo una malattia con acqua, fango, alghe e ginnastica

Campo termale di Valdieri

Campo termale di Valdieri

Risultati significativi sono emersi dalle seconda esperienza del Campo Termale di Valdieri.

L’evento, che si è svolto la scorsa settimana, ha richiesto sei mesi di preparazione  ha visto coinvolti: 18 pazienti  selezionati  e partecipanti,  tutti affetti da linfedema: 3  uomini, 3  donne con linfedema  primitivo degli arti inferiori, 1 donna con linfedema iatrogeno degli arti inferiori, 1 donna  con linfedema primitivo dell'arto superiore; 10 donne operate  per carcinoma  della mammella, 1 medico responsabile (il  sottoscritto, responsabile  del suddetto ambulatorio per Alba e Bra, fisiatra ed angiologo), 7 terapiste delle  9  dedicate  all'ambulatorio  di riabilitazione linfologia, 1 moglie e  4 mariti accompagnatori, infine 8  medici di famiglia che hanno partecipato come attività formativa.

Soddisfatto per l’esito del campo, in termini terapeutici è il fisiatra dell’Asl CN2 e ideatore dell’iniziativa Giancarlo Rando: “Le parole d’ordine sono: Il guardare alla persona e l’Importanza della condivisione tra chi aiuta e chi chiede aiuto e l’interpretazione empatica del gesto di aiuto – ha detto - E’ un’esperienza unica in Europa e i risultati sono in termini di miglioramento sono molto importanti. Miglioramenti evidenti si osservano, infatti – prosegue Rando -  nella riduzione del volume, riduzione del pannicolo sottocutaneo,  c’è un miglioramento della cute, un miglioramento della mobilità articolare in particolare del gomito, soprattutto un miglioramento del percepito della propria condizione fisica” .

Ma come si sono potuti ottenere questi risultati? Innanzi tutto con trattamenti riabilitativi classici raccomandati dalle linee guida coniugati ai trattamenti termali, acqua, fango e alghe. Questi trattamenti intensivi per 4 giorni ripetuti anche più volte hanno determinato in ciascun paziente sensibili modificazioni nel paziente in termini di miglioramento del linfoedema.

Crediamo non soltanto grazie al classico trattamento decongestionante complesso ma anche grazie al termalismo. Ed è proprio questo che rende unico questo approccio a livello europeo.” Conclude il Fisiatra albese.  

Dal punto di vista della altre attività si è dato molto spazio all’aspetto nutrizionale naturale votato alla depurazione, detossificazione e al drenaggio e alla corretta alimentazione. Con il gruppo c’era una chef naturale Cristina Piccarolo che ha preparato ricette del campo e ha fatto lezione in merito. Oltre all’aspetto nutrizionale, molte attività sono state destinate al movimento all’aria aperta.

Sin dalle prime ore del mattino e fino al tardo pomeriggio i pazienti si sono impegnati ad attività di movimento comprese attività nell’acqua. Tanta parte della terapia è dedicata anche alle attività di aggregazione e condivisione e incontri di “storytelling” dal quale sono emersi aspetti emotivi di grande significato. Soprattutto yoga della risata e danza e musicoterapia sono stati i momenti clou non meno importanti del trattamento sanitario.  

Altra caratteristica del campo, unica nel suo genere, è stato il coinvolgimento di alcuni medici di base che hanno svolto attività formativa mirata per il desiderio di avvicinarsi al problema e poter affrontare meglio la patologia dei propri pazienti.   Ma il campo non si ferma qui. I suoi naturali sviluppi proseguono anche nella quotidianità

Prossimamente – illustra ancora Rando - faremo un incontro di followup con gli stessi pazienti che hanno partecipato al campo. Si tratta di incontri che si svolgono trimestralmente. In questi sono previsti confronti tra medici, infermieri, fiosioterapisti e pazienti. Questo per impostare una maggiore autonomia e selfcare dei pazienti. In questi incontri saranno anche introdotte attività sportive come la Dragon Boat e tiro con l’Arco. “  

Infine, ma non meno importante, la collaborazione con l’associazione Andos che ha fin da subito compreso l’importanza dell’iniziativa.

Il linfedema, detto anche linfoedema è una sindrome da accumulo extravasale di linfa, ovvero alterazione del vaso linfatico e alterata formazione di linfa. Il linfedema primario è dovuto ad anomalie congenite a carico del sistema linfatico; il linfedema secondario trova svariate cause: filariosi linfatica provocata dal parassita wuchereria bancrofti, diabete, intervento chirurgico/radioterapia per cura del cancro alla gola, del colon, del tumore alle ovaie o di neoplasie uterine; rimozione di linfonodi ascellari dopo un intervento chirurgico per la cura del cancro al seno, rimozione dei linfonodi per finalità diagnostiche (biopsia), linfangite, cellulite batterica, obesità patologica, ustioni gravi ecc.

Tra i sintomi: gonfiore cronico degli arti (edema) di entità variabile, alterazione del colore della pelle (discromia) che diventa più scura e lucisa e aumenta il suo spessore; fragilità della pelle, facilmente lesionabile dopo urti di scarsa entità. Il paziente può avvertire: sensazione di peso e costruzione dell’arto affetto, prurito, dolore, difficoltà di movimento. La diagnosi si avvale di linfoscintigrafia, eco-color-doppler veboso, risonanza magnetica linfatica. 

comunicato stampa

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