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Attualità | 21 giugno 2019, 13:04

Tenda Bis, Edilmaco: "Pronti se necessario a riassorbire personale Fincosit, per subappalti privilegeremo imprese cuneesi"

Vincenzo Battaglia, Filca Cisl: "C’è un impegno da parte dell’azienda e speriamo che questi lavoratori coinvolti dalla triste vicenda possano essere riassorbiti nel cantiere che conoscono bene. E’ una questione di giustizia sociale"

Tenda Bis, Edilmaco: "Pronti se necessario a riassorbire personale Fincosit, per subappalti privilegeremo imprese cuneesi"

Inizieranno a pieno regime tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre i lavori per il completamente del raddoppio del Tenda Bis,  cantiere recentemente affidato alla torinese Edilmaco dopo la rescissione del contratto con Anas dell’allora prima classificata Grandi Lavori Fincosit.

Come successe con la GLF, a cantiere completamente attivo, potrebbero operare fino a 100-150 persone considerando anche le società subappaltanti: di questi circa 40 erano addetti Fincosit. Edilmaco dovrebbe impiegare altrettante maestranze provenienti dalla propria azienda.

Nei mesi scorsi i sindacati dell’edilizia Fillea, Filca e Feneal hanno richiesto a gran voce un riassorbimento, almeno parziale, dei lavoratori GLF che sono rimasti senza lavoro a seguito della rescissione del contratto con Anas per “gravi inadempienze”. Su questa questione le parti sindacali hanno incontrato presso l’Anas la nuova società subentrante nei lavori del Tenda Bis.  

“Partiremo impiegando personale di Edilmaco o delle consorziate di Edilmaco.” – ha spiegato il titolare della Cogefa Massimo Fantini una delle società consortili della Edilmaco insieme alla Mattioda srl -  “Dopodichè, nell'ambito di quella che sarà l'operatività e nel momento in cui dovessimo avere necessità, attingeremo all'elenco di persone rimaste a casa dalla vicenda Fincosit.”

“Tuttavia, ci tengo a precisare, che noi vogliamo privilegiare personale del territorio.” – continua Fantini – “Dunque, dovessimo subappaltare delle opere, privilegeremo le imprese cuneesi”.

Mentre sulle tempistiche e lo stato dell'arte: “I lavori sono stati consegnati. Oggi dobbiamo riprogettare delle opere. L'attività di riprogettazione prevede che, se riprogetto non posso costruire. Inoltre noi non possiamo toccare mezzi che non sono di nostra proprietà e al momento ci sono mezzi Fincosit ancora fermi in cantiere. Attendiamo ordine formale di Anas per poterli spostare. Oggi i ritmi di lavoro sono ancora lenti. Speriamo di poter entrare a regime verso settembre.”

“Importante è che abbiamo definito l'acquisto delle baracche di Limonetto” – prosegue Fantini – “con la società di leasing: questo ci permette di sapere dove andare a sederci per poter iniziare a lavorare e dare così posto ai tecnici già presenti sul posto. Abbiamo inoltre definito con l'amministrazione comunale di Limone il contratto per locazione dell'area sulla quale insistono questi baraccamenti”.

“L’incontro con Edilmaco ha lanciato dei segnali positivi”
– ha spiegato Vincenzo Battaglio segretario della Filca Cisl cuneese – “C’è un impegno da parte dell’azienda e speriamo che questi lavoratori coinvolti dalla triste vicenda possano essere riassorbiti nel cantiere che conoscono bene. E’ una questione di giustizia sociale.”

“L’incontro non è stato interlocutorio” – cocnlude Battaglia – “ma chiarificatore e per certi versi positivo. Chiediamo che si continui con questo impegno per tutelare i diritti di queste maestranze e per lanciare un segnale di giustizia.”

Caponnetto - Mazzariello

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