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Attualità | 26 giugno 2019, 07:02

Zecche nelle aree Protette: le Alpi del Mare partono con il monitoraggio

Il parassita potrebbe procurare malattie ad animali e persone: si effettuano ricerche su questo animale ancora poco conosciuto

Zecche nelle aree Protette: le Alpi del Mare partono con il monitoraggio

È iniziato con quest’anno il monitoraggio dell’ente delle aree Protette delle Alpi Marittime in merito alla presenza sul territorio e ai possibili rischi dell’interazione con gli ungulati ospitati delle zecche.

L’ente nostrano si conforma così alle attività che proseguono già dal 2016 nell’area protetta del Gran Bosco di Salbertrand (dove nel 2014 alcuni guardiaparco avevano rilevato l’insorgenza del nuovo pericolo).

Il rischio, ovviamente, è che la zecca possa trasmettere malattie sia agli animali presenti che all’uomo. L’animale è un parassita di piccole dimensioni – da 1 millimetro a 8 centimetri di lunghezza - dotato di un apparato boccale che permette l’ancoraggio alla cute. Vive sull’erba e sugli arbusti, in ambienti umidi e freschi – come i boschi - frequentati da animali selvatici fino a 1800 metri di quota.

Sono attive dalla primavera all’autunno circa. Si appostano sulle piante e aspettano il passaggio di un corpo caldo, posizionandosi poi nei suoi posti più nascosti; il morso emette sostanze anestetiche e permette alla zecca di nutrirsi del sangue della vittima: a essere davvero pericoloso, però, è il rigurgito di parte dell’ultimo pasto, che solitamente avviene dopo qualche ora e facilità la possibilità che nell’ospite vengano inoculati eventuali patogeni.

Dopo il morso l’animale va rimosso subito tramite l’utilizzo di antiparassitari – se la vittima è un animale - o una pinzetta a punte sottili. È necessario poi disinfettare la pelle e mantenere nelle settimane successive l’attenzione molto alta rispetto all’insorgenza di irritazioni, mal di testa, stati febbrili e dolori articolari o muscolari: sarebbe addirittura necessario conservare il corpo della zecca in freezer o alcool etilico per eventuali analisi e segnarsi la data del morso.

Ilaria Bonardo

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