Sono stati i sindaci e gli amministratori locali a lanciare un appello alla Regione Piemonte, affinché vengano individuati nuovi finanziamenti per l'efficientamento energetico di edifici pubblici, come quelli già impegnati sul Por Fesr nel 2018 - oltre 50 milioni di euro - che stanno consentendo l'avvio di numerosi cantieri in grandi e piccoli Comuni. Da Fiorano Canavese, da Quassolo e da Nomaglio è arrivato un chiaro monito alla Regione nel quadro della presentazione del progetto Interreg Alcotra A2E Alpi Efficienza Energetica presso il Bioindustry Park di Colleretto Giacosa.
"Il vero tema non è tanto legato all'efficienza dei nuovi edifici pubblici, visto che se ne costruiscono pochissimi - afferma Davide Enrione, ingegnere, neovicesindaco di Nomaglio - Il primo punto al centro della nostra agenda è come efficientare e rendere intelligenti, antisismiche le strutture comunali esistenti, scuole e municipi, oltre al patrimonio edilizio privato antecedente agli anni Sessanta. Questa è la nostra vera sfida".
A2E offre occasioni importanti di dialogo e di formazione tra i vari "pezzi della filiera" delle costruzioni, a partire da committenti pubblici, progettisti, pianificatori, artigiani e imprese, utilizzatori finali.
"ll tema posto dal vicesindaco Nomaglio - evidenzia Elena Bazzan, architetto di iiSBE Italia - è centrale per noi e i progetti comunitari, transfrontalieri, come il nostro devono essere utili per supportare Amministratori e imprese artigiane. Organizzeremo a breve corsi specifici e visite al cantiere pilota di Vigone, dove A2E permette di realizzare una nuova ala della scuola secondaria. Ma vogliamo anche diffondere efficacemente le analisi e le misurazioni relative alle prestazioni energetiche che abbiamo compiuto su edifici esistenti, molti costruiti negli ultimi vent'anni seguendo le indicazioni decisive del Protocollo Itaca. Ne parleremo anche la prossima settimana, lunedì 1° luglio alle ore 17 quando presenteremo A2E Alpi Efficienza Energetica a Villanova Mondovì".
"Sin da quando nel 2007 abbiamo iniziato a lavorare sulla rivitalizzazione dei borghi alpini - sottolinea Lido Riba, presidente Uncem - ci siamo posti il tema della rigenerazione, non solo energetica, dell'esistente. Oggi questo obiettivo diventa centrale, per ridurre il consumo di suolo e ridare vita a pezzi di territorio rurale, costruito, ma abbandonato. Vale anche per le aree urbane dismesse. Il paese, su spinta di una regione complessa e articolata come la nostra, deve scegliere una linea politica chiara, sulla quale investe in dieci anni almeno 50 miliardi sugli edifici pubblici, anche fondi europei, oltre a rafforzare i bonus e gli incentivi per i privati. Il patrimonio immobiliare è in Italia troppo vecchio e la politica deve fare delle chiare scelte, in primis per contenere il rischio sismico, ben noto anche nelle valli alpine e appenniniche del Piemonte".