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Politica | 26 giugno 2019, 11:02

Parla Paolo Allemano: “L’azionista di maggioranza di Cirio è il partito di chi svilisce la democrazia e dissesta i conti pubblici”

Ad un mese dalle elezioni regionali del 26 maggio, il medico, ex sindaco di Rifreddo e Saluzzo e nell'ultimo lustro consigliere regionale, affida ad una lettera alcune sue riflessioni, scritte con la schiettezza che da sempre lo contraddistingue

Paolo Allemano

Paolo Allemano

Dopo esser stato sindaco di Rifreddo e di Saluzzo – nel decennio antecedente a Mauro Calderoni – nel quinquennio 2014-2019 ha fatto parte della maggioranza in Consiglio regionale guidata dal presidente Sergio Chiamparino.

Nel suo mandato da amministratore della Regione Piemonte, nel gruppo del Partito Democratico, è stato vicepresidente della Quarta commissione Sanità e membro di commissioni su temi importanti come Economia, Agricoltura, Tutela dell’Ambiente e Cultura.

Paolo Allemano, classe 1953, al termine del suo primo mandato in Consiglio regionale, è tornato a sottoporsi al giudizio dell’elettorato, sempre a sostegno del Governatore uscente Sergio Chiamparino. L’esito della consultazione del 26 maggio, con l’elezione di Alberto Cirio alla Presidenza del Piemonte, non gli ha lasciato margine per la rielezione.

Ed oggi, a distanza di un mese dall’appuntamento elettorale, Allemano affida ad una lettera alcune sue riflessioni, scritte con la schiettezza che da sempre lo contraddistingue.

Allemano parte dall’insediamento dell’undicesima legislatura regionale, prevista per lunedì prossimo, 1 luglio.

Quella precedente, la decima, “a guida Chiamparino, ha avuto come cifra: risanamento dei conti, moralità, scelte per il futuro basate su formazione e coesione sociale, produttività all'insegna dell'innovazione e della sostenibilità.

Mi compiaccio di aver dato il mio contributo a questo sforzo. La cifra della legislatura che si apre è la velocità. Per andare dove, come e con chi, lo vedremo”.

Il focus di Allemano, poi, si sposta sulla Politica, con un chiaro riferimento alla Lega.

“Resta il fatto che la politica continua a non essere percepita come un valore dai più, e che l'azionista di maggioranza del Presidente Cirio è un partito che basa la sua fortuna sulle virtù del capo. Il quale può essere muscolare oltre l'immaginabile, ma non fa certo il bene del paese nella misura in cui lo isola dall'Europa, svilisce la democrazia, dissesta i conti pubblici, alimenta le tensioni tra i poveri invece di cercare di ridurre la distanza tra chi ha e chi non ha, si compiace di lasciare persone salvate in mare sulle navi senza presentarsi ai tavoli europei sulle politiche migratorie”.

Il medico ed ex sindaco di Saluzzo non vuole considerare la propria storia politica come “un fallimento: sono stato candidato 8 volte ed eletto 7.

Quest'ultima tornata elettorale era la più difficile politicamente, e metterci la faccia era, proprio per questo, necessario. Non si trattava di salire sul carro né di rimanerci, occorreva testimoniare un modo di fare politica basato su impegno, professionalità, presenza discreta, umanità.

Cose che fanno della politica un'attività normale, che include errori e sconfitte”.

Cosa farà ora, Paolo Allemano?

“Andrò avanti con più libertà di azione e con la convinzione che, come ebbe a dire Churchill, ‘Il successo non è definitivo, il fallimento non è totale, ciò che conta è il coraggio di andare avanti’.

E con la consapevolezza che la politica, e con lei la democrazia, richiedono costante manutenzione dal basso.

Mi piace concludere con un pensiero mutuato da un recente convegno dell'Unione nazionale Comuni ed Enti Montani, sulle cooperative di comunità, quelle che perseguono interessi comuni: perché riescano occorrono persone che ci mettono vita, patrimonio immateriale e materiale, innovazione, connessione.

Queste comunità devono essere intenzionali, perdonanti, visionarie, intergenerazionali, sconfinate, un insieme di valori ben più preziosi dei soldi e della velocità.

Esattamente così dovrebbe essere la politica se intesa come luogo che produce beni comuni come cultura, coesione, salvaguardia ambientale, economia nuova”.

“Piena sintonia”, da parte di Allemano, con il suo successore alla carica di sindaco di Saluzzo, Mauro Calderoni, che nei giorni scorsi – anch’egli con un serie di riflessioni – ha proposto  di “ripartire da un grande dibattito, pubblico e aperto, che ci consenta di individuare le ragioni profonde dello stare insieme”.

“Mauro – le parole di Paolo Allemano – ha chiaro che senza questo mattone, che dobbiamo posare insieme, non si legano le Istituzioni, e la Politica rimarrebbe un insieme di voci disarmoniche che gridano nel deserto.

E a ogni tornata elettorale si cambia cavallo senza pensarci su, perché in fondo la vita è altrove e il bene pubblico è un oggetto misterioso”.

Ni.Ber.

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