Attualità - 04 luglio 2019, 12:08

L’ospedale di Verduno sotto il faro dei giudici contabili: "Non ancora ultimato dopo 16 anni, costi lievitati del 50%"

Progettato per una spesa di 147 milioni di euro, il futuro nosocomio di Alba e Bra è già arrivato a impegnarne 220. Il procuratore della Corte dei Conti regionale lo cita nella sua annuale relazione quale paradigma di una sanità piemontese bisognosa di urgenti cure

Apertura nel 2020: l'annuncio del governatore Cirio nel corso della sue recente visita all'opera

Apertura nel 2020: l'annuncio del governatore Cirio nel corso della sue recente visita all'opera

Non ancora ultimato a 16 anni dall’avvio dell’opera e arrivato a costare il 50% in più di quanto preventivato: da 147 a 220 milioni di euro.
Parliamo del nuovo ospedale di Verduno, teatro quindici giorni fa della visita del nuovo governatore Alberto Cirio (che ne ha posticipato l’attesa apertura al primo semestre 2020) e ieri al centro dell’annuale verifica sul rendiconto della Regione (2018) operata dalla Corte dei Conti, che ha indicato proprio nel caso del futuro nosocomio di Alba e Bra il negativo paradigma di un sistema sanitario regionale in pessima salute, pesantemente provato dalla faticosa operazione di rientro dai debiti miliardari accumulati dalla Regione coi governi precedenti quello di Sergio Chiamparino e ora ridotto a poter spendere per investimenti solamente le briciole dei circa 7,5 miliardi di euro (il 75% dell’intero bilancio regionale) che Piazza Castello impegna ogni anno per curare i piemontesi.

A delineare un quadro piemontese che pare richiedere immediate correzioni di rotta, la relazione del procuratore generale della stessa Corte, Giancarlo Astegiano, che rileva "la drastica contrazione subita nell’esercizio 2018 dalla spesa sanitaria per investimenti (3,2 milioni), che rispetto al dato di rendiconto dell’esercizio precedente (20,75 milioni) si riduce dell’84,6%, mentre rispetto all’importo stanziato nel bilancio di previsione 2018 (55,3 milioni) diminuisce del 94%. Tale decremento risulta ancora più preoccupante – scrive ancora il procuratore – se il dato viene rapportato all’importo impegnato nel 2014 (270,1 milioni), rispetto al quale la spesa per investimenti si riduce del 98,81%.
La crollo della spesa d’investimento appare conferma preoccupante della rigidità del bilancio regionale, le cui risorse sono impiegate ad assicurare la copertura di spese correnti incomprimibili (spese di funzionamento)
".

Ridotte spese per investimenti in sanità significa insufficiente attività di manutenzione – con costi relativamente crescenti –, impossibilità di migliorare la qualità delle cure attraverso la realizzazione di nuove strutture e tempi che si allungano per la realizzazione di quelle progettate. "Emblematica in tal senso – si legge appunto nella relazione del procuratore – appare la situazione relativa alla realizzazione del nuovo ospedale di Verduno"

TEMPI E COSTI DELL'OSPEDALE UNICO
NELLA RELAZIONE DEL PROCURATORE ASTEGIANO

" (…). L'accordo di programma per la sua realizzazione, fra l'allora Asl 18 (ora Asl Cn2), la Regione Piemonte, la Provincia di Cuneo e i Comuni di Verduno, Alba e Bra, veniva sottoscritto in data 4 agosto 2003. Il costo dell’opera originariamente, pari a euro 147.647.816,69 (di cui 130.066.080,69 euro pubblici e 17.581.736 euro privati) è stato oggetto di numerose variazioni in aumento.
Da ultimo, il Piano Finanziario approvato dall’Asl Cn2 con delibera del Direttore Generale n. 439 del 7 dicembre 2017 prevedeva un costo notevolmente maggiore, pari a un totale di euro 190.502.238,92, con incrementi solo a carico del finanziamento pubblico.

Tuttavia, già dopo poco più di 6 mesi, si rendeva necessaria una nuova variazione in aumento dei costi del suddetto piano, con incremento ad euro 195.008.007,57.
Successivamente in data 30 luglio 2018 è stato nuovamente aggiornato il piano finanziario, al cui interno sono state inserite le attrezzature per le tecnologie e gli arredi, per l’importo aggiuntivo di euro 25.000.000, determinando un valore complessivo di realizzazione pari a euro 220.008.007,57.

Ad oggi l’opera, che sulla base dei dati acquisiti dalla Sezione regionale di controllo, doveva terminare il 30 settembre 2018, non risulta ancora in funzione.
I lavori risultano ancora in corso e formalmente il concessionario appare inadempiente: il cronoprogramma prevedeva un termine ultimo al 15 giugno 2019, ma, come evidenziato dalla Regione nell’Adunanza di contraddittorio del 25 giugno ultimo scorso, i lavori non sono ancora terminati (…)".

Ezio Massucco

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