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Attualità | 13 luglio 2019, 12:00

Dopo aver rischiato di morire in un incidente stradale a Mondovì, vuole consegnare un riconoscimento ai sanitari che gli hanno salvato la vita

La storia di Alessandro Filippi, 20enne di Trinità. Lo schianto contro un camion a Mondovì, il 6 novembre 2017. Poi la lunga convalescenza, la maturità discussa a giugno e la riconoscenza per chi quel pomeriggio gli ha salvato la vita. Il giovane lunedì sarà a Saluzzo, nella centrale operativa dell’emergenza sanitaria, per la consegna di un riconoscimento insieme alla famiglia

Alessandro Filippi

Alessandro Filippi

Nel pomeriggio del 6 novembre 2017 si trovava seduto sul sedile passeggero di una Fiat Panda che, sulla tangenziale di Mondovì, si schiantò frontalmente contro un mezzo pesante che sopraggiungeva in senso contrario.

Il sinistro si verificò all’altezza del sottopasso che da via Cuneo conduce all’autostrada A6. L’auto procedeva in direzione del casello quando ha perso aderenza, complice forse anche l’asfalto viscido e bagnato dalla pioggia.

L’urto fu estremamente violento e, tra i due ragazzi a bordo della “Panda”, le sue condizioni erano quelle che destavano maggior preoccupazione.

Alessandro Filippi, all’epoca 18enne, oggi ventenne, venne immediatamente soccorso, così come l’amico alla guida dell’auto, da Vigili del fuoco e dal personale dell’emergenza sanitaria territoriale. I sanitari sul posto gli prestarono le prime cure e, considerati i gravi traumi riportati nell’incidente, lo trasportarono d’urgenza, in codice rosso, all’ospedale Santa Croce di Cuneo.

Ma la grinta di Alessandro è stata più forte di ogni altra cosa. Affrontata la gravità iniziale post-trauma, il suo corpo ha sempre reagito a tutte le cure. Dopo il ricovero al “Santa Croce”, la riabilitazione al “Centro Cardinal Ferrari” di Fontanellato. Accanto a lui la famiglia, che gli ha sempre garantito il massimo sostegno.

Passano i mesi, diciannove per la precisione, e Alessandro ritorna sulle pagine dei giornali locali. In mano una maglia autografata di Cristiano Ronaldo, nel giorno dell’esame orale della maturità, all’Istituto alberghiero Giolitti di Mondovì, insieme alla dirigente Donatella Garello, alla commissione ed ai parenti.

La storia di Alessandro, però, non termina qui.

Il giovane, insieme alla sua famiglia, ha infatti chiesto di poter incontrare l’equipaggio di soccorso dell’emergenza sanitaria che, nel pomeriggio di quel 6 novembre, si è preso cura di lui, compiendo le prime manovre salvavita.

Una richiesta accolta favorevolmente dall’Asl Cn1 e dai vertici della struttura complessa di emergenza sanitaria territoriale.

Ecco quindi che Alessandro, insieme alla mamma, al papà ed ai fratelli, lunedì mattina, alle 10, si recherà presso la centrale operativa di Saluzzo, per incontrare il personale sanitario che gli ha salvato la vita, al quale vorrà consegnare un riconoscimento, alla presenza anche del direttore facente funzione della struttura, il dottor Luigi Silimbri.

Storie belle da raccontare, potremmo dire. Ma anche storie (ed esempi) di straordinario senso civico.

Nicolò Bertola

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