Politica - 27 luglio 2019, 07:30

#controcorrente: i Comuni della “Granda” in difficoltà nel rapporto con i cittadini dovrebbero seguire l’esempio di Nizza

La città francese da un paio di anni ha previsto l’assessorato alla "Qualità della Vita". Obiettivo? Raccogliere, anche attraverso un’applicazione per il cellulare, le proposte e soprattutto le segnalazioni dei piccoli problemi da parte dei residenti e dei turisti. Impegnandosi, poi, a risolvere le “grane” in tempi accettabili

Una panchina rotta in viale Angeli a Cuneo

Una panchina rotta in viale Angeli a Cuneo

Prendere spunto da una buona idea per rimodellarla alle tue esigenze non è segnale di debolezza. Anzi, è un gesto di intelligenza.

A ottobre 2017 il municipio di Nizza ha previsto un nuovo assessorato: il “Mieux Vivre” (clicca qui). E’ stato affidato a Jean Michel Galy che, fin da subito, ha concentrato il programma operativo nello slogan “Mieux vivre dans sa vie et sa ville”. In sostanza, “vivere meglio la propria vita e la propria città”.

L’assessorato funziona perché raccoglie i suggerimenti, i consigli e le proposte dei cittadini, ma, soprattutto, le segnalazioni dei problemi, in particolare quelli di piccola entità. Cercando, poi, di tirar fuori dal cilindro, insieme agli altri settori municipali coinvolti, una soluzione equilibrata e in grado di mettere tutti d’accordo. Ma ha anche il compito di allestire iniziative per attirare i turisti e soddisfare le esigenze culturali e di intrattenimento dei residenti: soprattutto i bambini e gli  anziani.

In pratica, si tratta di un assessorato che, in modo concreto, non con l’obiettivo di occupare inutilmente una poltrona, tenta di creare una migliore “Qualità della Vita” per quanti arrivano o risiedono a Nizza.

Negli ultimi mesi, per facilitare il compito ai cittadini è nata anche l’applicazione “Allo Mairie” (clicca qui) che si può scaricare su tutti gli smartphone per segnalare episodi di inciviltà e problemi riscontrati sul territorio urbano. Come l’abbandono dei rifiuti, gli escrementi dei cani non raccolti, l’erba che cresce sui marciapiedi, le panchine rotte. E’ sufficiente un clic per inviare un’immagine del luogo.  

In provincia di Cuneo, soprattutto nei Comuni con più abitanti, sul fronte delle iniziative non ci si può lamentare: sono sempre parecchie e diversificate nell’offerta. Ma sui piccoli problemi che, sommati tra di loro, aumentano il degrado complessivo, compromettendo l’immagine e la fruibilità delle aree centrali e periferiche, molte volte si alzano le voci dei cittadini: singoli e organizzati, come gli eletti nei Comitati di quartiere. Proteste che, poi, quando le Amministrazioni non ascoltano o ascoltano e non provvedono a intervenire, lasciano l’amaro in bocca, la sfiducia e la stanchezza per il sentirsi totalmente abbandonati.

E’ pur vero che in alcuni Comuni esistono dei numeri telefonici dedicati per segnalare i problemi, ma le comunicazioni, anche se raccolte con gentilezza da parte degli addetti municipali, dopo rimangono senza soluzione per molto tempo. Inoltre un’app per il cellulare, in un mondo che ormai tecnologicamente sta avanzando a grandi passi, forse sarebbe la strada migliore e più immediata rispetto al dover spiegare a voce il motivo della telefonata.

In ogni caso, comunque, serve poi qualcuno che si occupi del problema. Risolvendolo. Altrimenti è tutto inutile. In provincia di Cuneo si sente parlare spesso delle difficoltà di rapporti tra le Amministrazioni comunali e i residenti.    

E allora pensare a un assessorato alla Qualità della Vita, che sia veramente operativo, potrebbe costituire davvero il percorso capace di rendere le città migliori a livello sociale e di immagine. Contribuendo, in questo modo, ad avvicinare chi le guida agli abitanti. Per far sentire questi ultimi dei cittadini a tutti gli effetti e non dei sudditi.  

#controcorrente

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