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Politica | 16 settembre 2019, 10:36

Gianna Gancia: “Sono contro il fanatismo e l’antisemitismo, senza se e senza ma”

Dopo Pontida, l’europarlamentare cuneese della Lega Nord prende pubblicamente le distanze dagli attacchi rivolti al Capo dello Stato a dagli insulti al giornalista Gad Lerner

Gianna Gancia: “Sono contro il fanatismo e l’antisemitismo, senza se e senza ma”

Ritengo doveroso dissociarmi dalle parole proferite nei confronti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del giornalista Gad Lerner. L'insulto e il vilipendio non faranno mai parte del mio modo di concepire la politica”.

Con un whatsApp inviatoci ieri in serata Gianna Gancia prende le distanze dai toni violenti registratisi ieri a Pontida durante il consueto raduno del popolo leghista. E, poco dopo, rilancia con un commento più dettagliato: “Fanatismo e antisemitismo sono da ripudiare senza se né ma, perché appartengono non al futuro ma a un passato orrendo. Siamo dinanzi a episodi che nulla tolgono al grande successo politico dell'iniziativa, del partito e del segretario Salvini. Motivo in più per dissociarsi dal fanatismo di chi si dà al vilipendio del Capo dello Stato o a ingiustificabili attacchi antisemiti".

In verità, anche lo stesso Matteo Salvini aveva cercato di smorzare i toni rispetto agli attacchi al Capo di Stato da parte del deputato Vito Comencini, rilevando come si trattasse di toni sbagliati, anche se – aveva subito precisato – “nella sostanza le critiche ci stanno perchè sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare”.

L’ex presidente della Provincia ed ex capogruppo del Carroccio in Regione, ora approdata a Strasburgo, non polemizza direttamente con Salvini, anche se giovedì scorso, dai microfoni di Radio Radicale, aveva lasciato intendere chiaramente quanto il “sovranismo” le stesse stretto e ribadito che il suo modello resta un’alleanza politica con le forze liberali.

Gancia non manca mai di citare Luigi Einaudi e non ha mai fatto mistero del fatto che la sua idea resta ancorata a quel modello federale di cui nella Lega Salvini Premier oggi non c’è più traccia. Anche al momento dell’elezione di Ursula von der Leyen a Presidente della Commissione Europea, aveva manifestato la sua soddisfazione per l’elezione di una donna alla massima carica dell’UE, incurante del fatto che proprio quell’elezione aveva fatto imbufalire il suo leader.

E infatti, pochi giorni, dopo – esattamente l’8 agosto – Salvini decideva di rompere il “contratto” di governo coi 5 Stelle che quella candidatura avevano sostenuto.

Non era dunque esattamente vero ciò che abbiamo scritto qualche giorno fa dicendo che i big leghisti della Granda sono tutti adusi all’obbedir tacendo nei confronti del Capitano. Qualche voce dissonante c’è e non è solo quella di un oscuro militante di Roccasparvera, bensì dell’unico europarlamentare piemontese del Carroccio.

Qualsiasi altro quadro di partito, a fronte di esternazioni di questo tipo, sarebbe già stato espulso. Gli Annales della Lega pullulano di episodi di cacciate per molto meno. Ma lei, essendo moglie del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli gode di una certa franchigia: può permettersi di dire ciò che ad altri non è manco concesso pensare.

A proposito: è pensabile che Gianna abbia esternato le sue riflessioni critiche senza consultare il di lei coniuge, visto che a Pontida era al suo fianco insieme al presidente del Veneto Luca Zaia?

Giampaolo Testa

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