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Attualità | 21 settembre 2019, 15:01

Dichiarata la fine lavori del nuovo ospedale Alba Bra, il governatore Cirio: "Primo obiettivo raggiunto, adesso bisogna pensare ai collegamenti"

Il concessionario avrà fino a un massimo di 60 giorni per gli ultimi ritocchi, dopodiché si potrà procedere con la fase del trasloco dai due presìdi cittadini. Per l’apertura ribadito il termine del primo semestre 2020. Dal governatore nuovo richiamo al premier Conte sugli impegni per l'Asti-Cuneo

Il governatore Cirio e l'assessore Icardi mostrano il documento che attesta la fine lavori sul cantiere. Al loro fianco il sindaco albese Bo

Il governatore Cirio e l'assessore Icardi mostrano il documento che attesta la fine lavori sul cantiere. Al loro fianco il sindaco albese Bo

Un importante passaggio verso la definitiva ultimazione di un’opera che il territorio attende da quattordici anni. Di questo hanno preso con soddisfazione atto le numerose autorità che questa mattina, sabato 21 settembre, hanno raggiunto il nuovo ospedale di Verduno per la formalizzazione della "dichiarazione di fine lavori" dell’opera.

Un adempimento contemplato dalla contrattualistica in materia di appalti, già programmato e poi disatteso ancora nei mesi scorsi, ma che ora, finalmente arrivato, rappresenta un punto fermo nel percorso che dovrà portare al definitivo completamento della struttura sanitaria.

Un passo tramite il quale, previa verifica con la direzione lavori, al concessionario verrà concesso un ultimo periodo (fino a un massimo di 60 giorni) per provvedere agli ultimi aggiustamenti necessari. Dopodiché, presumibilmente nei primi mesi del nuovo anno, si potrà procedere con l’ultima impegnativa fase di questo travagliato varo: il trasferimento di reparti, ambulatori e sale operatorie oggi ospitate dal "San Lazzaro" di Alba e "Santo Spirito" di Bra nei dieci piani del grande edificio di vetro e cemento cresciuto in questi anni ai piedi di Verduno.
Con l’obiettivo di poter vederli in funzione "entro il primo semestre del prossimo anno", così come assicurato dal governatore Alberto Cirio durante il suo sopralluogo del luglio scorso e ribadito oggi, e possibilmente già entro il termine della prossima Pasqua (il 12 aprile), come azzarda qualcuno.

A salutare questo momento stamattina sono intervenuti lo stesso presidente della Giunta regionale, l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio e il suo predecessore Davide Bono, il presidente della Fondazione Nuovo Ospedale Onlus Bruno Ceretto col direttore Luciano Scalise e gli ex presidenti Barbero e Rolfo, i consiglieri regionali Maurizio Marello e Ivano Martinetti, i sindaci di Alba, Bra e Verduno, Carlo Bo, Gianni Fogliato e Marta Giovannini, il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asl e il primo cittadino cossanese Mauro Noè, il direttore della Fondazione Ferrero Bartolomeo Salomone.

"Chiusa questa parte – ha dichiarato il governatore Cirio – dobbiamo preoccuparci di altri due aspetti. L’assessore Icardi si occuperà di riempire di contenuti la struttura. Io sposterò la mia attenzione sulla strada. Ai piedi dell’ospedale deve passare l’Asti-Cuneo. Il premier Conte era venuto a dirci che entro l’estate sarebbero partiti i lavori il completamento dell’autostrada. Oggi è il 21 settembre e i lavori non sono partiti. Io quindi richiamo il Governo alle sue responsabilità. Io ho difeso l’impegno che il premier aveva assunto, ora è vero che abbiamo ottenuto la delibera del Cipe, che sono stati pagati gli espropri e che sono in corso le bonifiche belliche, ma i cantieri non ci sono ancora e noi non possiamo più aspettare. L’Asti-Cuneo è comunque connessa alla viabilità dell’ospedale per dare un servizio efficiente di un territorio che vent’anni ha rinunciato ad avere l’ospedale sotto casa per averne un uno unico. Alba e Bra oggi vanno premiati per questa lunga e inaccettabile attesa".

E nel ricordare che la futura struttura verrà intitolata al cavalier Michele e al figlio Pietro Ferrero ("un fatto che ci emoziona"), Cirio ha ribadito come "dietro a questo ospedale ci sia una Fondazione, ora presieduta da Bruno Ceretto, che ha raccolto in questi anni decine di milioni di euro, ha pagato macchinari strutture e arredi che non erano richiesti, perché loro pagano già le tasse. Anche per rispetto a loro oggi noi dobbiamo essere soddisfatti. Mi ero posto come primo obiettivo di chiudere in fretta questo cantiere, ma nello stesso tempo di chiedere scusa. Non è accettabile che per terminare un’opera pubblica che in Cina realizzerebbero in cinque anni noi ce ne mettiamo venti".

L’ASSESSORE ICARDI: ORA IL DEFINITIVO COMPLETAMENTO
E CONTENUTI PER FARNE UNA STRUTTURA D’ECCELLENZA
Argomenti ribaditi anche dall’assessore Luigi Icardi, che esprime "soddisfazione per il traguardo raggiunto", ribadendo al contempo "la necessità di proseguire con la stessa determinazione servita in questi intensi mesi di lavoro a confronto col concessionario e con le difficoltà dell’appalto per arrivare alla sospirata apertura. E intanto – ha aggiunto ancora – non dobbiamo dimenticare che il nostro fermo proposito è quello di riempire l’ospedale dei contenuti e delle specialità necessarie a farne una struttura di eccellenza di rilievo regionale: un obiettivo che questo territorio merita e che sarà nostro compito raggiungere".

MAURIZIO MARELLO: "GRAZIE A CHI SI E’ SPESO
IN QUESTI QUATTORDICI ANNI DI IMPEGNO"
Tra i presenti all’incontro di Verduno, l’ex sindaco albese, oggi consigliere regionale, Maurizio Marello ha tenuto a ringraziare chi "in questi anni si è fortemente impegnato per realizzare, non senza difficoltà, questa struttura: i sindaci del territorio, in particolare quello di Bra Bruna Sibille, di Verduno Brero e Davide Adriano, a lungo presidente dei primi cittadini dell’assemblea dell’Asl. I direttori Asl Monchiero, Morabito e Bono. Le amministrazioni regionali che si sono succedute in questi 14 anni, e in particolare il presidente Chiamparino e l’assessore Saitta, che stanziando 47 milioni di euro hanno consentito al cantiere di ripartire e di finire i lavori. Ai presidenti della Fondazione Nuovo Ospedale Elisa Miroglio, Emilio Barbero e Dario Rolfo, al suo direttore Luciano Scalise. Tutte queste persone – ha spiegato – hanno contribuito a questo importante risultato. Il presente ricordi il passato per costruire un buon futuro. e il futuro adesso è fare di questo ospedale un’eccellenza piemontese e italiana".

Ezio Massucco

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