Uno dei richiedenti asilo inseriti nel progetto accoglienza del comune di Cuneo è davvero titolare di un’attività economica propria? Sì: si tratta di un uomo nigeriano detentore dello status di rifugiato, che invece – come capita solitamente – di introdursi nel mondo del lavoro come dipendente, ha deciso di provare con l’autoimprenditoria e gestire un’attività di riparazione legata al mondo dei cellulari.
La domanda posta già alcuni mesi fa dal consigliere comunale Beppe Lauria ha trovato una risposta nella serata di ieri (lunedì 23 settembre), durante il consiglio comunale, per tramite del vicesindaco Patrizia Manassero nella discussione di una sua interpellanza che ha toccato in modo approfondito la materia dell’accoglienza sul territorio comunale.
“Il signore in questione non riceve più il denaro sin dal 4 settembre scorso – ha sottolineato Manassero - , ma rimane parte del progetto accoglienza in quanti riceve comunque altri sostegni come la caparra per il pagamento dell’affitto”.
Poco soddisfatto della risposta il consigliere Lauria, che ha lamentato come le intenzioni “virtuose” del programma accoglienza finiscano per generare degli elementi di ineguaglianza; “Mi sorgono poi altre domande – ha concluso - : il signore nigeriano dove ha preso le risorse per acquistare l’attività? E se le aveva a disposizione, perché è stato inserito nel progetto?”