Ha unito gli studi da archeologo con la passione per il vino e ha realizzato un sogno. Quello di far rinascere dopo 2000 anni l'antico vino romano.
Simone Tabusso, 25 anni a novembre, è originario di Racconigi ma ha la sua base lavorativa nella casa dei nonni a Novello. Dopo due anni di tentativi, basandosi su testi degli agronomi latini e ricerche sul campo, è arrivato a riprodurre il vino degli Imperatori romani.
Tutto è partito dalla tesi di laurea “Dalla vigna alla cantina. Produzione del vino durante l'età romana”. Poi gli scavi a Pompei, nella villa romana di Costigliole Saluzzo e nella Francia del Sud.
“Qui ho cominciato a pensare di cercare di produrre il vino come lo bevevano più di duemila anni fa – spiega Simone Tabusso -. I testi antichi degli agronomi davano delle indicazioni su come condurre un vigneto, su come produrre il vino e su come aromatizzarlo. La scommessa era proprio questa. I Romani non usavano la chimica, non avevano i solfiti e andavano ad aromatizzare il vino con erbe e spezie per cercare di conservarlo più a lungo nel tempo”.
Il risultato è interessante e attuale. Le uve provengono dalle colline di Langa e sono lavorate da una cantina di Canelli sulla ricetta segreta di Simone Tabusso. Quattromila le bottiglie: duemila di bianco “Aureum” e duemila di rosso “Purpureum”. Si possono acquistare nelle enoteche della zona e degustare nella sua cantina di Novello.
Aureum
Il vino bianco delle Langhe viene aromatizzato da un pregiato defrutum (mosto cotto) e una miscela di erbe e spezie che ci fa tornare alla mente antichi profumi e l'atmosfera che si respirava durante un banchetto romano.
Il colore è giallo dorato, pieno e brillante. Al naso sprigiona una molteplicità di profumi netti e fini con note di rosmarino, alloro, pesca sciroppata, gelsomino e rosa bianca. In bocca è fresco, sapido e persistente rivela l'aspetto floreale e la frutta bianca.
L'Aureum si sposa in modo eccellente con aperitivi, primi piatti aromatici, carni bianche, pesce e crostacei.
Temperatura di servizio: 12- 14 gradi
Titolo alcolometrico: 12%
Purpureum
II vino rosso delle Langhe viene aromatizzato da profumatissimo miele piemontese e una miscela di erbe e spezie che fa tornare alla mente antichi profumi e l'atmosfera che si respirava durante un banchetto romano. Secondo le fonti antiche, era il vino preferito dagli Imperatori come Cesare, Caligola e Augusto che ne bevevano in grandi quantità.
Il colore è rosso rubino, pieno e brillante. Al naso sprigiona una molteplicità di profumi netti e complessi con note di confettura di mirtilli, amarena, cannella, pepe, chiodi di garofano, acacia e geranio. In bocca è avvolgente, caldo, rivela le spezie e la frutta rossa accompagnate da una note dolce che viene ben equilibrata dalla sua freschezza.
Il Purpureum risulta molto versatile: si sposa in modo eccellente con i dessert come ad esempio, bonet, torta di nocciole, pasticceria secca... Mostra, inoltre, tutto il suo fascino come vino da meditazione, con ghiaccio o accompagnato da un buon sigaro come un Ducale di Nostrano del Brenta. Stupisce anche in miscelazione: ghiaccio, 1/2 crodino 1/2 Purpureum, oppure ghiaccio, 1/2 tonica 1/2 Purpureum. Questo è stato definito il cocktail dell'Imperatore.
Temperatura di servizio: 12 gradi
Titolo alcolometrico: 12,50%
Nulla è lasciato al caso, neanche le etichette. I caratteri richiamano le scritte elettorali sulle mura di Pompei e sono riprodotti gli affreschi del tempo legati al mondo del vino. “Ci sono grappoli e il dio Bacco che ci protegge sull'etichetta – spiega Simone -. E poi abbiamo usato questa questa frase del poeta latino Orazio 'Nunc est bibendum' che significa 'Ora dobbiamo bere'. Mi sembrava adatta alla situazione”.
Nella villa di Novello si può fare un'esperienza di degustazione dell'antichita con un percorso di visita museale: si possono toccare con mano delle anfore e un antico torchio romano ricostruito. Ma anche capire il potere d'acquisto del tempo (9 bottiglie di vino Tabusso con un sesterzio e 30 bottiglie con un denaro d'argento).
Da buon archeologo, Simone ha deciso di donare parte del ricavato in progetti legati alla sua professione: “Il primo obiettivo è sensibilizzare le persone sull'archeologia e poi, dal momento che lo Stato Italiano non ha mai fondi per queste ricerche, ho deciso di investire una parte dei fondi sul territorio e sulle attività di scavo e ricerca archeologica, sia universitarie che private”.
Obiettivi futuri? "Sto lavorando a un nuovo progetto, sempre legato a bevande dell'antichità..."
Per maggiori informazioni
Tabusso Simone, Via Mario Dadone 34 - 12060 Novello (Cn)
info@tabussovinum.it
https://www.facebook.com/Tabusso/
https://www.instagram.com/_tabusso_/?hl=it