Alta cucina e ristoranti da favola: a decretarli la guida "I Ristoranti e i vini d'Italia", pubblicata nella sua nuova edizione da L'Espresso.
Una panoramica a 360 gradi sul meglio che si può trovare seduti a tavola in Italia: qui, a differenza dei cugini francesi, non ci sono le stelle ma i cappelli da cuoco. E sul gradino più alto di tutto il Piemonte si colloca "Piazza Duomo", di Alba, che vede ai fornelli Enrico Crippa. Per lui il massimo della valutazione: 5 cappelli, risultato irraggiungibile per tutti gli altri componenti della graduatoria sabauda.
Si resta in provincia di Cuneo per il secondo posto: l'Antica Corona reale di Cervere, con Giampiero Vivalda a dettare la linea. Quindi ecco il Combal Zero di Scabin, a Rivoli, pochi passi al di fuori del confine della metropoli. Quattro cappelli per entrambi, ma con il ristorante rivolese che ne guadagna uno rispetto al passato.
Quattro cappelli anche per il celebre ristorante Del Cambio, che domina piazza Carignano e vanta Baronetto come chef. E medesimo risultato pure per La Madernassa di Guarene, con Michelangelo Mammoliti: anche in questo caso, c'è un cappello in più rispetto all'edizione precedente. Chiude il club dei "quattro cappelli" Villa Crespi di Tonino Cannavacciuolo, a Orta San Giulio, nel Novarese.
Ancora Torino - e in particolare "Condividere" di Federico Zanasi, al settimo posto, con tre cappelli. Con lui anche "Al sorriso" di Luisa Valazza, prima tra le donne piemontesi, di Soriso, in provincia di Novara. E poi una doppietta cuneese: "All'enoteca" di Canale d'Alba (Davide Palluda) e "Guida nella villa reale" di Ugo Alciati a Serralunga d'Alba.
Fuori dalla top ten figurano Vercelli ("Christian e Manuel", di Christian e Manuel Costardi), ancora la Granda, con "Il centro" di Elide Mollo a Priocca e con "Osteria Arborina" di Andrea Ribaldone a La Morra. Quindi il "Piccolo lago" di Marco Sacco a Verbania e la "Locanda Sant'Uffizio" di Gabriele Boffa a Penango, primo rappresentante per la provincia di Asti.