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Politica | 17 ottobre 2019, 11:24

Monviso in Movimento riprende le attività riflettendo sul dopo Chiamparino

Sabato 19 giornata di confronto alla Certosa di Pesio su tematiche europee e prospettive delle Reti civiche. L’associazione politico-culturale è ad un bivio: convergere sul Pd o aderire a Italia Viva di Renzi? Probabile un traccheggiamento in attesa di capire come evolverà il centro-sinistra a livello nazionale

Monviso in Movimento riprende le attività riflettendo sul dopo Chiamparino

“Ri-partiamo”: è questo il titolo della giornata  di riflessione e formazione politica dedicata ai giovani ed ai giovani amministratori organizzata da Monviso in Movimento in programma sabato 19 ottobre alla Certosa di  Chiusa Pesio. 

Il programma prevede alle 10 una prima relazione di Franco Chittolina di Apice: “Ripartiamo sull’Europa e dai territori”, cui faranno seguito quelle di Luca Giordana e Adriana Longoni sulle politiche ambientali europee.

Previsto un intervento dell’ex parlamentare europeo Pierre Jonckheer.

Nel pomeriggio, alle 14.30, dopo il momento conviviale, tavola rotonda sul tema delle “Reti civiche”, che vedrà protagonisti vari amministratori tra cui Federico Borgna, Andrea Olivero, Milva Rinaudo e Alberto Valmaggia.

Durante l’incontro saranno presentate le attività proposte dal gruppo Monviso Giovani per la stagione 2019/20.

L’associazione politico-culturale, che alle ultime regionali aveva aderito alla lista civica di Sergio Chiamparino, è giunta ad un bivio deve ora riflettere sul percorso che intende intraprendere per il futuro.

Le sirene del Pd sembrano non allettare più di tanto Monviso in Movimento, il cui presidente resta l’ex assessore regionale Alberto Valmaggia, così come l’opzione “Italia Viva” di Matteo Renzi non entusiasma tutti. E qualcuno mostra interesse anche per l’iniziativa di Carlo Calenda.

Se sul piano culturale lo schierarsi non è un obbligo, su quello elettorale prima o poi dovrà decidere con chi stare in questo mare magnum di un centro-sinistra oggi oltremodo frammentato.

Una scelta non facile anche perché – è appena il caso di ricordarlo – il sindaco di Cuneo e presidente della Provincia, Federico Borgna, è uno dei suoi esponenti di punta.

Resta in pista la “Rete Civica”, ma dopo un primo approccio con il movimento di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, i vertici di Monviso si erano ritratti.

E’ verosimile che l’associazione decida di traccheggiare per qualche tempo, in attesa di capire come evolverà il quadro politico nazionale sia a sinistra ma soprattutto al centro.

Ma se la strategia di medio termini resta da definire, non così il giudizio politico nei confronti della nuova maggioranza di centrodestra regionale.

“Lo slogan della campagna elettorale del Presidente Alberto Cirio – è scritto sul sito dell’associazione nella rubrica “Punture di spillo” - era chiaro ed ambizioso:  un Piemonte con un’altra velocità rispetto alla Giunta Chiamparino. La realtà dei fatti è diametralmente opposta: nei primi tre mesi di governo di centrodestra non sono state approvati né leggi  né  provvedimenti degni di nota. Nello stesso periodo la legislatura Chiamparino aveva prodotto sette leggi e decine di  proposte e  disegni di legge. L’unico sforzo che ha impegnato il Consiglio Regionale – questo il giudizio tranchant - è stata l’approvazione del Testo per la legge elettorale nazionale voluta da Salvini che poco interessa i piemontesi. Poco governo, tanta propaganda”.


 

 

GpT

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