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Politica | 20 ottobre 2019, 11:01

Il Pd cuneese s’interroga sul proprio futuro

Da un lato le grandi tematiche nazionali, dall’altro i rapporti con gli altri soggetti del centrosinistra locale: la neonata Italia Viva e Monviso in Movimento. Inoltre, c’è da sciogliere il nodo dell’ alleanza strategica con i 5 Stelle, rispetto alla quale i pareri sono tutt’altro che concordi

Il Pd cuneese s’interroga sul proprio futuro


“È un momento di confronto tra iscritti e militanti dopo un’ estate in cui sono accaduti eventi che hanno determinato un cambio radicale di prospettiva politica”.

Così il segretario provinciale Flavio Manavella spiega il senso dell’incontro del Pd, in programma lunedì sera alle 20,45 a Cuneo, alla sala “Anita Barbero”, dall’eloquente titolo: "Dopo l'estate che ha cambiato tutto, quale cammino per il Pd?".

Contemporaneamente, partono in settimana incontri sul territorio promossi dalle sezioni di Saluzzo e Fossano.

A Bra e Saluzzo il centrosinistra ha vinto in una situazione oggettivamente difficile, ma ad Alba e Fossano la sconfitta è stata sonora.

In particolare, pesa il “caso Fossano”, dove il centrosinistra, dilaniato da lotte intestine, ha consegnato il municipio alla Lega di Giorgio Bergesio, che ha così potuto incoronare sindaco, senza soverchi sforzi, Dario Tallone.

Manavella, nonostante tutto, ostenta moderato ottimismo e spiega: “Il Pd rimane l’unica grande forza politica non fondata sul personalismo, i leader cambiano ma la comunità rimane. Siamo sopravvissuti in questi anni nonostante il fatto che i segretari che si sono succeduti alla guida del partito (da Bersani a Renzi) abbiano poi scelto strade diverse”.

All’indomani della Leopolda e, per restare nel Cuneese, dell’ incontro di Monviso in Movimento di sabato alla Certosa di Pesio, che ha visto un nutrita presenza soprattutto di giovani, il Pd vuole riflettere su quale sarà il rapporto di prospettiva con i 5 Stelle e anche sul come porsi nei confronti di quei soggetti civici che, sul piano valoriale, si richiamano al centrosinistra.

Le premesse non sono esaltanti perché i due parlamentari, Mino Taricco e Chiara Gribaudo, come è noto, fanno ognuno casa a sè promuovendo ciascuno iniziative proprie.

Anche il segretario regionale Paolo Furia, che interverrà insieme a loro e al collega provinciale Manavella, è alle prese con i perenni travagli del partito torinese e piemontese.

Manavella è nocchiero abituato a navigare in mari tempestosi si e quindi non si scompone oltre misura: “In una  politica urlata e fatta di slogan è difficile fare ragionamenti che tengono conto della complessità della società. Ma questa è l’unica via che possiamo percorrere se non vogliamo inseguire gli altri su un terreno, quello della facile demagogia, che non è il nostro”.

 

GpT

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