Politica - 06 novembre 2019, 17:04

Saluzzo, “Insieme si può” guarda già al 2024 pensando al dopo-Calderoni

Prima assemblea, dopo il voto delle amministrative, dell’associazione politico culturale che rappresenta il collante civico della maggioranza di centrosinistra. I 18 membri designati, la prossima settimana, eleggeranno, al proprio interno, il nuovo presidente

Saluzzo, “Insieme si può” guarda già al 2024 pensando al dopo-Calderoni

Sarà il direttivo, composto da 18 membri, ad eleggere i nuovi vertici dell’associazione “Insieme si può” che ieri sera, martedì 5 novembre, ha tenuto la sua assemblea post- elezioni al circolo Interno 2.

Il sodalizio politico-culturale che rappresenta il collante civico della maggioranza consiliare, presieduto in questi cinque anni da Carlo Ravazzi, aveva come vice Carlotta Giordano (ora neopresidente della Fondazione Bertoni), come segretario Gigi Bollati e tesoriera Silvana Cravero.

Il rinnovo fa seguito alle elezioni amministrative della scorsa primavera che hanno visto la compagine guidata dal sindaco uscente Mauro Calderoni riconfermata alla guida della città.

Ha detto Ravazzi aprendo i lavori dell’assemblea ed esprimendo solidarietà ai 209 lavoratori della Mahle: “Abbiamo vista rinnovata  la fiducia dei cittadini saluzzesi in una situazione oggettivamente difficile e in un quadro politico che ha visto la Lega e la destra crescere ovunque. Come associazione, abbiamo davanti cinque anni di lavoro, nel corso dei quali dovremo anche affrontare il problema della successione a Calderoni che nel 2024 non sarà più ricandidabile. Sarà un passaggio difficile – aggiunge Ravazzi -, ma credo che compattezza e unità di intenti ci aiuteranno a dare continuità ad un’esperienza che è stata positiva per la città”.

Nel suo intervento, Mauro Calderoni ha toccato le varie tematiche sul tappeto a partire dalla più spinosa, quella degli stagionali africani. “Abbiamo affrontato il problema da soli, lasciati a noi stessi dallo Stato e dalla Regione e da larga parte dei Comuni a noi vicini. Lo abbiamo fatto – ha spiegato – senza fare troppi calcoli di consenso”.

Calderoni è poi entrato nel merito della filosofia di “Insieme”, sostenendo che  non si tratta soltanto di una sommatoria di esperienza, ma di un modo diverso di intendere la politica, “fatta dal basso e col coinvolgimento di quanti hanno a cuore il bene della città”.

Com’è nel suo stile non ha rinunciato alla polemica.

Prima con un attacco diretto a Fratelli d’Italia, da poco sbarcata sulla piazza saluzzese.

“C’è una destra – ha detto – che sta cercando lo scontro rancoroso, tirando in ballo elementi religiosi che non c’entrano nulla. Abbiamo invitati i dirigenti locali di FdI a chiedere scusa al nostro associato, Mostafa El Kihel (che fa parte della commissione Pari opportunità), chiamato impropriamente in causa con la sola fila finalità di cercare rissa. Speriamo abbiano il buonsenso e il buongusto di farlo”.

Ma Calderoni ha rivolto i suoi strali anche al nuovo corso regionale. “Si percepisce un visibile sbandamento. La giunta Cirio non ha ancora prodotto un piano strategico e abbiamo la sensazione che ogni assessore proceda per conto proprio in totale assenza di un progetto complessivo”.

Al termine dell’intervento del sindaco si è proceduto alle votazioni.     

Il direttivo è composto per una parte da componenti in rappresentanza di Giunta e Consiglio e dalle cinque liste facenti parte della coalizione (8) e per l’altra da membri designati dall’assemblea (10).

La giunta è rappresentata, oltre che dal sindaco (senza diritto di voto), da Andrea Momberto; la maggioranza consiliare da Gianpiero Bravo e Andrea Tagliano. “Città da Amare” da Spirito Gallo, “Città Democratica” da Fulvio Rubiolo, “Uniti per Saluzzo” da Cristina Mussetto, “Polo Civico” da Lidia Barberis, “Sinistra Saluzzese” da Federica Berardi.

Undici coloro che avevano dato la disponibilità, per cui è verosimile che tutti vengano coinvolti.

Questi i loro nomi, in ordine di preferenze: Carlo Ravazzi (33), Enrico Pascolini (27), Davide Bessone (25), Chiara Pirito (23), Luca Ellena (22), Giorgia Audisio (21), Bruno Roberta (20), Lidia Barberis (19), Andrea Ingaramo (19), Gigi Bollati (14), Bruno Oliverio (10).

Al termine, ancora due interventi dei “padri nobili” della sinistra saluzzese, Livio Berardo e Paolo Allemano, i quali hanno ammonito sulla necessità di non trascurare la formazione culturale, “perché – ha ammonito Berardo citando Adolfo Sarti - asfaltar no es gubernar”.

 

  

GpT

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