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Attualità | 13 novembre 2019, 18:44

Barolo: un ricorso al Tar e la minaccia di un esposto all’Unesco sui due parcheggi progettati nella capitale del vino

Il consigliere regionale Martinetti (M5S) annuncia un’interrogazione alla Giunta Cirio sull’idea di realizzare due "maxi parcheggi" nel centro storico e lungo via Alba. Dura replica dal sindaco Renata Bianco: "Nessuna colata di cemento, ma spazi utili alla cittadinanza e per dare accoglienza alle migliaia di turisti che arrivano nel nostro paese"

Nell'immagine che campeggia sulla pagina Fb del Comune il castello, con sullo sfondo la valle ai piedi di via Alba

Nell'immagine che campeggia sulla pagina Fb del Comune il castello, con sullo sfondo la valle ai piedi di via Alba

Progetti che fanno discutere quelli relativi ai nuovi parcheggi che l’Amministrazione guidata dal sindaco Renata Bianco intende realizzare lungo via Alba, in un’area da 10mila mq prossima al cimitero e al vicino campetto da calcio da tempo in disuso, e in via Ghisolfi, nel centro storico del paese.

Sull’idea si registrano infatti le iniziative appena annunciate dal consigliere regionale Ivano Martinetti, esponente albese del Movimento Cinque Stelle, intenzionato "a vederci chiaro" su quelle che potrebbero essere "le ricadute negative su quello che è un patrimonio dell'umanità riconosciuto dall'Unesco".

"Gli interventi previsti dall’Amministrazione comunale – scrive Martinetti – lasciano spazio a molti dubbi sull'impatto che avranno per un territorio unico, che dovrebbe essere trattato, da tutti, coi guanti di velluto. Purtroppo sembra manchi questa consapevolezza politica a chi propone progetti simili. Stiamo parlando di due colate di catrame e cemento destinate a cambiare per sempre l'aspetto di questo territorio che tutto il mondo ci invidia".

"Quasi 500 nuovi posti auto per un comune che non arriva ai mille residenti ci sembra francamente troppo – continua l’esponente pentastellato –. Al netto delle comprensibili esigenze organizzative non pensiamo sia questa la strada per salvaguardare e promuovere questo territorio e il suo paesaggio. Da sempre sosteniamo la necessità di un turismo rispettoso dell'ambiente e delle sue specificità. Per fare questo occorre valutare con attenzione tutti gli effetti di ogni intervento su un ecosistema fragile".

Martinetti annuncia quindi due distinte azioni: un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale per sapere "se il parcheggio di via Alba sia compatibile con le prescrizioni del Piano Paesaggistico regionale e dell'area di tutela della Corona Unesco". In seconda battuta "esporremo entrambi i progetti all'attenzione della Commissione Italiana Unesco attraverso un dettagliato esposto in modo da verificare la compatibilità di questi interventi con le tutele previste per il territorio". "Passi obbligati – conclude il consigliere regionale – per quello che riteniamo un vero e proprio dovere civico. Con la convinzione che ciò che abbiamo la fortuna di ricevere in eredità debba essere salvaguardato e consegnato intatto alle future generazioni".

Particolarmente decisa la risposta in argomento del sindaco Renata Bianco, sentita telefonicamente dal nostro giornale. "Temo che il consigliere non abbia precisa contezza di quello che va dicendo. Lo informo quindi che il nostro paese non solo 'non arriva a mille residenti’, ma addirittura è sceso sotto i 700. Solamente però negli ultimi dieci anni ha avuto un incremento del suo turismo a dir poco esponenziale. Il solo Museo del Vino attira ormai 60mila visitatori all’anno, paganti, e numeri simili li registra l’Enoteca Regionale. Facendo una stima approssimativa possiamo dire che in paese gravitano ogni anno 500mila turisti, accolti da ben 25 attività tra ristoranti, alberghi, affittacamere, enoteche e bar".

"Ora – continua Bianco –, mi chiedo dove Martinetti abbia preso quelle informazioni, ma i due progetti, quello di via Alba e quello di via Ghisolfi, prevedono un totale di circa 200 posti auto, oltre a una ventina per motocicli e a una decina per i pullman in quello a valle. Spazi che nel primo caso saranno utili soprattutto alla cittadinanza, mentre nel secondo servono proprio ad accogliere questa mole di turisti, che altrimenti non sa più dove fermarsi. Due weekend fa abbiamo dovuto chiudere al traffico via Monforte, tanta era la mole di persone che si era riversata nelle nostre strade, dove le auto vengono lasciate ovunque".

"Quella di realizzare quindi un parcheggio ai piedi del paese – prosegue il primo cittadino – è stata un’idea che la nostra Amministrazione ha voluto portare avanti con la Regione perché non possiamo lavorare anni per fare crescere il nostro turismo e poi impedire ai visitatori di raggiungerci. La realtà è che a Barolo le auto non ci stanno più e che noi abbiamo pensato di attrezzare un’area a questa funzione col massimo riguardo per il suo impatto paesaggistico. Abbiamo scelto un sito in una vallata, circondato da grandi platani, e lì non faremo alcuna 'colata di cemento e catrame', ma un’area che rimarrà in buona parte verde, con al suo interno spazi per la sosta realizzati con autobloccanti inerbiti".

"Non so dove fosse lui – rincara il primo cittadino concludendo –, ma il consigliere sappia che io c’ero quando lavoravamo alla candidatura Unesco e so benissimo cosa sto amministrando. Sono ben consapevole delle peculiarità del nostro paese e del nostro territorio, che vivo da 53 anni, quando non era conosciuto e ora che vive momenti di gloria. L’Amministrazione che mi fregio di guidare governa questo paese da sei mandati, dal 1999, e nel suo piccolo ha dato un contributo importante a far diventare Barolo quello che è adesso. Lo conosciamo molto bene e abbiamo a mente l’interesse della nostra comunità, senza dietrologie politica".


RICORSO AL TAR E UN CONSIGLIERE COMUNALE
DIMISSIONARIO SUL PROGETTO IN CENTRO PAESE

Il sindaco si sofferma poi sul progetto riguardante l’area progettata dal Comune in via Ghisolfi, in centro paese, salita agli onori delle cronache anche per il suo collegamento con le recenti dimissioni del consigliere comunale Marta Rinaldi. Alla rappresentante dell’opposizione sarebbe stata contestata la sopravvenuta incompatibilità della carica coi ricorsi ancor pendenti davanti al Tar e al Presidente della Repubblica contro la decisione dello stesso Comune di procedere alla realizzazione dello spazio tramite l’esproprio di un suo terreno. A opporsi giudizialmente contro la misura espropriativa era stato il padre della consigliera – il noto produttore Beppe Rinaldi, scomparso nel settembre 2018 –, prima che quest’ultima venisse rieletta nel maggio scorso.

"Anche in questo caso parliamo di un centinaio di posti – spiega Bianco –, ma su un’area di circa 5mila mq prossima al centro sportivo e alle scuole. Un sito, l’unico ancora disponibile in paese, che nei piani della nostra Amministrazione potrà sopperire alla cronica mancanza di spazi a disposizione in questo caso della cittadinanza, in difficoltà nell’accedere ai tanti servizi concentrati nel centro storico, scuole in primis. L’area è suddivisa tra due proprietà. Una prima l’ha ceduta al Comune, mentre la proprietà Rinaldi ha ritenuto di non farlo. Abbiamo anche proposto uno scambio con un altro fondo contiguo, ma questa proposta non è stata accettata. Da qui la scelta, sofferta, di procedere con l’esproprio, perché quel terreno, che sino a poco tempo fa era un gerbido, è l’unico rimasto in paese per una finalità di quel tipo. Con la scomparsa di Beppe Rinaldi nella procedura di opposizione di opposizione è subentrata la figlia, che in quanto consigliere ha dovuto dare le proprie dimissioni. Ovviamente non c’è nulla di personale. Capisco benissimo le ragioni di un proprietario che non voglia cedere un proprio fondo, ma abbiamo dovuto guardare all’interesse dell’intera comunità".

Ezio Massucco

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