E’ stato presentato nella mattinata di oggi, mercoledì 27 novembre, presso il Ping di Cuneo, il dossier immigrazione 2019 del Centro Studi e Ricerche Idos in partenariato con il Centro Studi Confronti. La presentazione è stata promossa dalla Cgil di Cuneo.
Nel corso dell’incontro sono stati forniti i dati relativi ai flussi migratori e ai cittadini stranieri presenti in Italia, in Piemonte e nella provincia di Cuneo.
“C’è una costruzione tossica della narrazione sul tema migranti” – ha spiegato il segretario generale Cgil Cuneo Davide Masera – “Abbiamo fatto questo incontro per valutare la peculiarità dell’immigrazione nella nostra provincia. Una provincia che deve da un decennio affrontare la questione dei migranti africani della frutta nelle campagne saluzzesi. Manodopera necessaria per l’economia agricola di quei territori. Le stesse aziende nella maggior parte dei casi ospitano i migranti, ma è necessario che queste crescano. Alcuni importanti risultati sono stati raggiunti. Quest’anno nell’area saluzzese i contratti di lavoro sono aumentati del 25 per cento e sono cresciuti i tempi di assunzioni. Un bel segnale per la lotta al caporalato che da sempre combattiamo.”
Nel corso della presentazione hanno partecipato Enrico Allasino di Ires Piemonte, Ayoub Moussaid del Comitato italiani senza cittadinanza, Claudio Stacchinim segretario regionale Cgil e Sally Kane coordinatrice nazionale Cgil Politiche Immigrazione. Molti i dati forniti per riflettere su questo tema attuale e al centro di grande dibattito politico.
In Italia gli stranieri rappresentano l’8,7 per cento della popolazione. Con gli stranieri nel 2018 il saldo nati e morti è leggermente positivo. La Romania è la nazione più rappresentata in Italia con il 23 per cento. In generale il 30% degli stranieri sono cittadini comunitari, circa la metà provenienti dall’Europa. La religione più rappresentata è quella cristiana 52,5% perlopiù costituita da ortodossi (29,3%). Mentre i musulmani costituiscono il 33 per cento. Sono circa 6,2 miliardi gli euro di rimessa (i soldi mandati al paese di origine). Gli stranieri costano, ma sul bilancio il saldo entrate-uscite è praticamente in pareggio (0,2%).
“I dati sul Piemonte dimostrano come l’immigrazione rappresenti un elemento centrale di quasi tutti gli scenari di confronto (e conflitto)” si legge nel dossier.
Al 31 dicembre 2018 sono 427.911 gli stranieri residenti su suolo piemontese e costituiscono il 9,8% della popolazione piemontese. Un dato di poco superiore alla media nazionale, ma comunque al di sotto della media di altre regioni come Lombardia e Veneto. Di questi 233.614 sono titolari di un permesso di soggiorno. La maggior parte per motivi familiari (nel 49,2% dei casi), di lavoro (26,3%). Inferiori il numero di soggiornanti piemontesi per motivi umanitari (16,8%) o studio (5%). Le nazioni con il maggior numero di soggiorni in Piemonte sono marocchinina, albanese, cinese, nigeriana e peruviana.
In generale l’andamento demografico degli stranieri in Piemonte nel 2018 è statico. L’aumento è dell’1% contro il 2,2% nazionale. Torino accoglie la metà degli stranieri. Cuneo è la seconda provincia per numero di stranieri, ma quarta (dietro Asti, Alessandria e Novara) per incidenza dei residenti non italiani sulla popolazione totale. La popolazione straniera piemontese anche quest’anno risulta essere relativamente giovane, sebbene crescano gli ultra 65enni. I minori stranieri rappresentano il 21,3% della popolazione. In Piemonte i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale sono 11.098, 2.600 in meno rispetto allo scorso anno. Sono 120 i comuni piemontesi coinvolti per un totale di 400 sistemazioni abitative che nella maggior parte dei casi ospita meno di dieci persone.
Per quanto concerne il lavoro gli immigranti rappresentano il 10,7 per cento del totale dei lavoratori ed il 24,9% dei disoccupati. In crescita il numero di imprese condotte da stranieri (43.742 realtà attive). Negli ultimi cinque anni le imprese straniere sono cresciute del 13 per cento.
In provincia di Cuneo sono 61.094 gli stranieri al 31 dicembre 2018 corrispondente al 14,3% del numero degli stranieri piemontesi. Sono il 10,4 per cento rispetto ai residenti cuneesi. Rispetto all’anno scorso la crescita è esigua (1,2%). Le donne rappresentano più della metà (50,9%). I nuovi nati stranieri sono 940, 1.737 le cittadinanze acquisite, 3.232 gli iscritti dall’estero e 676 i cancellati per l’estero. In Granda i soggiornanti comunitari sono 34.686. La maggior parte per motivi familiari (48,5), a seguire per lavoro (26,4%) o per scopi umanitari (20,7%). Le comunità rumene e albanesi risultano essere le comunità più rappresentate. Da segnalare come il 27,2% degli albanesi in Piemonte vivano in Granda.
Sono 11mila gli stranieri che studiano nella nostra provincia.