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Attualità | 04 dicembre 2019, 18:33

Una spina nel fianco per la città: a Fossano il cantiere del cavalcavia di via Torino compie due anni

I lavori interrotti per mesi in attesa del collaudo di una variante richiesta da RFI

Una spina nel fianco per la città: a Fossano il cantiere del cavalcavia di via Torino compie due anni

Sono trascorsi due anni dall’inizio dei lavori sul cavalcavia di via Torino che dovrebbero portare alla realizzazione di un passaggio ciclabile su uno dei tratti più rischiosi di Fossano per pedoni e ciclisti.

I lavori, infatti, sono iniziati a dicembre del 2017 e già alle prime battute il cantiere era stato un pomo della discordia sia per il senso unico alternato che aveva congestionato il traffico cittadino, già provato dall’assenza della tangenziale, sia per alcune sospensioni dei lavori, utili a lasciar indurire il cemento dei terrapieni. I lavori erano poi ripresi fino al punto di montare la parte di cavalcaferrovia immediatamente sopra i binari: “Durante il collaudo a inizio estate RFI nazionale ha richiesto una modifica strutturale. Lo studio ingegneria ha progettato le modifiche richieste. A luglio il progetto è stato inviato a Roma e a inizio novembre RFI ha mandato l’autorizzazione a Torino che l’ha mandata a noi. Adesso sta partendo la convocazione delle ditte aggiudicatarie con le quali sarà possibile redigere un cronoprogramma conclusivo” ha detto il sindaco di Fossano Dario Tallone.

I rinforzi strutturali richiesti da RFI, oltre ad aver comportato almeno 6 mesi di fermo del cantiere, comportano un costo della variante di 130mila Euro. Fortunatamente l’impresa ha a magazzino i lavori necessari al completamento, ma in ogni caso RFI dovrà anche esprimere un benestare ai lavori una volta ultimati.

Quello del cavalcaferrovia non è l’unico lavoro fermo a Fossano che coinvolge le Ferrovie. Tra i lavori già assegnati c’è anche la passerella di San Bernardo che attraversa i binari. In questo caso le autorizzazioni riguardano lo spostamento di un cavo elettrico. Rapporti tra Enel e RFI, quindi, per poter quindi iniziare la realizzazione del manufatto.

La terza spina nel fianco per i fossanesi è la stazione ferroviaria: una delle prime uniche ad essere adeguata ai mezzi di trasporto jazz per la mobilità autonoma dei disabili, ma l’ascensore è non funzionante. I treni sono dunque accessibili, almeno quelli di ultima generazione, ma a non essere accessibili sono i binari: “Abbiamo segnalato la questione dell’ascensore e ci dicono di essere al corrente del problema. Purtroppo non possiamo intervenire direttamente” ha detto Tallone.

Agata Pagani

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