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Economia | 07 dicembre 2019, 08:30

Aria di Natale, le città iniziano a vestirsi di luce e le imprese a fatturare

Con Sant’Ambrogio l’Italia entra ufficialmente nel periodo più caotico dell’anno, ma anche quello più divertente e pieno di opportunità per imprese con idee innovative e consumatori sempre più esigenti. Ecco qualche suggerimento per iniziare a scrivere la lista dei regali.

Aria di Natale, le città iniziano a vestirsi di luce e le imprese a fatturare

Da sempre, per ufficializzare l’apertura del periodo che porta al Natale, si attende il 07 e l’08 dicembre, giornata in cui si festeggiano rispettivamente Sant’Ambrogio, patrono della città di Milano, e l’Immacolata.

Aprono un po’ dappertutto in Italia i mercatini di Natale e le piste di pattinaggio sul ghiaccio, si accendono gli alberi di Natale nelle maggiori piazze e in ciascuna regione si allestiscono presepi che gareggiano tra loro in bellezza e identità territoriale. La tradizione vuole che a Milano si celebri al Castello Sforzesco la fiera degli Oh bej! Oh bej! con giocattoli, caldarroste e decorazioni, il tutto condito da un via vai di produzioni alimentari, di creazioni artistiche artigianali, di esibizioni musicali, di giocoleria e di artisti di strada. Insomma, chi più ne ha più ne metta! Per i devoti, invece, l’occasione è imperdibile per recarsi nel capoluogo lombardo alla messa in onore di Sant’Ambrogio, celebrata nell’omonima Basilica dall’Arcivescovo di Milano, potendo così godere anche della maestosità di un’architettura romanica edificata nel 386 per volere di Ambrogio stesso, ad onorare un cimitero preesistente.

Ma siamo nell’era dell’economia digitale, del marketing capace di personalizzare prodotti per ogni singolo abitante della terra e della tecnologia che fa correre le nostre auto, case ed uffici alla velocità del 5G; quindi il periodo si presta anche ad un più pagano bisogno di creare posti di lavorofatturati e benessere per chiunque sappia anticipare i nuovi gusti e le nuove tendenze.

Aprono così i temporary shop all’interno dei quali possiamo trovare la tecnologia più innovativa, i totem in grado di calcolare le esatte misure del nostro giro vita ed indirizzarci verso la giusta corsia, per un acquisto a colpo sicuro, i software di realtà aumentata che ci “vestono” con l’abito su cui abbiamo messo gli occhi pur senza andare in camerino a cambiarci, i sistemi di pagamento con riconoscimento facciale, rigorosamente non funzionanti se mentre si effettua la transazione non si sorride (è quasi Natale!) e le App adattative che animano il nostro smartphone quando entriamo nel raggio di azione del modem del negozio della famosa influencer. Benvenuta tecnologia, a patto che sia sempre l’uomo a scegliere la dose di input cui vuole essere sottoposto per risparmiare tempo e denaro, magari anche perdendosi semplicemente a passeggio senza meta e con la voglia di acquistare alla vecchia maniera, cioè se “ci cade l’occhio su!”.

La rivoluzione digitale nelle città ci porta a capire che la tecnologia, se da un lato può essere un valido aiuto ad esempio nel traffico urbano - ricordiamo solo come sia facile trovare un parcheggio in centro se è il nostro navigatore ad indicare il primo posto libero disponibile - dall’altro può far assaporare meno quella magia del Natale fatta di ricerca, passione e gusto di vivere le nostre città vestite a festa, non dimenticando mai chi tra mille luci non se la passa bene. Ecco perché Amazon è una soluzione intelligente e comoda per gestire regali speciali e da ricevere al volo, anche se la relazione e lo scambio di idee con i negozianti di vicinato non ha paragone. La piccola bottega è in grado di cucire addosso al cliente il regalo, di guidare il cliente in tutto il percorso di acquisto, sciogliendo dubbi e creando empatia. E questa relazione vale sia per il maglione su cui abbiamo mille dubbi, sia per un acquisto mirato e messo nel nostro carrello virtuale da tempo.

La rivoluzione all’epoca degli algoritmi forse sta proprio nel trovare il tempo per connetterci con le persone, per ascoltare i suggerimenti di professionisti con 100 anni di storia di vendite, o della nuova imprenditrice digitale focalizzata sull’e-commerce, ma con un bel negozio fisico nel centro di Milano.

Morale: se vogliamo festeggiare Sant’Ambrogio alla vecchia maniera, usciamo di casa e andiamo alla Scala di Milano, edificata nel 1776 al posto della chiesa di Santa Maria, per acquistare fisicamente il biglietto per la sera della Prima in programma ogni anno il 7 dicembre e scopriremo che un acquisto tradizionale dà molte più emozioni di quante possiamo immaginare o ricordare.

Allora, buona Tosca a tutti e grazie Puccini!

Enrico Molinari

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