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Attualità | 16 dicembre 2019, 20:47

Cuneo, dubbi in consiglio sul futuro centro Social Food del Movicentro. Luca Serale: “Scommettiamo sul 'ritorno alla vita' del quartiere”

L’assessore ha risposto alle domande di Silvia Cina Maria e Laura Menardi in merito alla lunghezza e al valore del canone di concessione; Beppe Lauria: “Dalla Giunta nessuna idea se non quelle che arrivano dai tecnici”

Cuneo, dubbi in consiglio sul futuro centro Social Food del Movicentro. Luca Serale: “Scommettiamo sul 'ritorno alla vita' del quartiere”


“Questa amministrazione si è impegnata e si impegnerà per rendere il Movicentro il più vivo possibile. L’apertura della farmacia ne è un esempio e lo è anche il progetto di creazione del centro Social Food”: inizia così l’intervento di risposta dell’assessore cuneese Luca Serale alla richiesta di informazioni rispetto al progetto – illustrato nei mesi passati in una commissione dedicata – presentata in consiglio comunale nella serata di oggi (lunedì 16 dicembre) dal MoVimento5Stelle e da Laura Menardi.

La struttura di Social Food, nelle intenzioni dell’amministrazione, dovrà produrre  prodotti cuneesi d’eccellenza – di tipo alimentare ma anche extralimentare - realizzati da operatori del terzo settore; l’area compresa sarà ampia circa 267 metri quadrati e la concessione durerà 21 anni e presenterà un canone di base di 10mila euro all’anno per i primi 10 anni.

Silvia Cina Maria (M5S) e Laura Menardi, partendo da questi dati, hanno quindi chiesto alla Giunta informazioni generali sulla tipologia di prodotti realizzabili, sul perché di questa specifica durata della concessione e sul valore del canone, oltre a quali siano nel concreto gli operatori del terzo settore possibilmente coinvolti.

Beppe Lauria si è schierato con forza contro il progetto in quanto tale: “L’area del Movicentro non ha mai svolto la sua funzione di collegamento tra gomma e rotaia ma l’amministrazione continua a proporre progetti per giustificare i propri sforzi; bisognerebbe ammettere che la zona non è appetibile e che un imprenditore “normale” del terzo settore non ci andrebbe: quelli sul quartiere sono progetti inutili che la città ha pagato e continua a pagare”.

“La convinzione che mi sono fatto a livello politico è che non siate in grado di svolgere l’attività amministrativa: non avete idee se non quelle dei vostri dirigenti. Siete diventati tecnici e non più politici”.

“Perplessità sul progetto le abbiamo anche noi ma non sulla finalità dell’intervento in sé
– ha sottolineato invece Ugo Sturlese - : bisogna considerare che le attività a servizio della cittadinanza sono meccanismi utili per risollevare una zona degrada come quella del Movicentro, come dimostra il coraggioso intervento di apertura della farmacia comunale. La creazione del centro Social Food è una scommessa importante dalla quale si possono trarre benefici per l’intero quartiere”.

La risposta dell’assessore Serale: “Siamo in pieno bando e non posso dare informazioni specifiche ma a livello provinciale sono diversi gli esempi di operatori del terzo settore che sono interessati al progetto. La possibilità di produrre prodotti extralimentari completerà l’offerta del centro e ne permetterà il sostentamento”.

“Mutuo le parole del consigliere Sturlese: è davvero una scommessa l’interesse della nostra amministrazione sulla zona del Movicentro. L’intenzione è creare un presidio in quest’area, oltre a quelli già esistenti, che operi un serio cambiamento della zona come già è stato fatto con piazza Foro Boario”.

Simone Giraudi

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