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Attualità | 17 gennaio 2020, 13:01

Saluzzo, Chiesa di San Bernardo: si riavvia il sogno di vederla aperta alle funzioni religiose

Presentato ieri sul bando della Compagnia San Paolo, il progetto per il restauro della Cappella dell’Immacolata. L’associazione Amici di San Bernardo pronta a riprendere in mano la sua mission di salvaguardia dell’edificio sacro nel centro storico. La chiesa aperta nelle festività per la visita al presepe di Carlandrea Garnero

Saluzzo, La Cappella dell'Immacolata nella chiesa di San Bernardo

Saluzzo, La Cappella dell'Immacolata nella chiesa di San Bernardo

E' stato presentato per il finanziamento, ieri mattina, sul bando della Compagnia San Paolo, il progetto di restauro della Cappella dell’Immacolata della Chiesa di San Bernardo, nel centro storico.

L’associazione "Amici della Chiesa di San Bernardo" dopo un periodo silente, torna al sogno iniziale di far rivivere la chiesa del 1600 che nei secoli scorsi  fu parrocchia del borgo di San Martino.

Il discorso è stato ripreso con don Marco Testa, fino ad un mese fa parroco di Sant’Agostino (ora destinato al Centro unitario per la formazione missionaria  a Verona) - spiega Fabio Garnero da anni attivo nell’associazione -  Ci ha stimolati  a ridare vita al nostro comitato, cercando finanziamenti per restauro, perché la chiesa tuttora consacrata, seppur chiusa da anni alle funzioni religiose, ha bisogno urgenti di interventi. Abbiamo iniziato con la bellissima cappella dell’Immacolata. Ora dobbiamo ritrovarci e "contarci" per rimetterci al lavoro.

Ci piacerebbe  che fosse restituita alla comunità come luogo di culto e di preghiera. Un sogno sarebbe si celebrasse una messa a settimana o al mese, magari durante i mesi estivi".

Nelle festività natalizie l’edificio religioso è stato aperto per la visita ad un piccolo suggestivo presepe, che complice il bel tempo, ha portato molti visitatori all’interno: domenica 26 dicembre oltre 150 persone.

E’ stato  realizzato da Carlandrea, figlio di Garnero, appassionato di presepi, insieme ai fratelli Margherita e Francesco con la mamma Maria Grazia. 

L’associazione nata una quindicina di anni fa, aveva già messo a segno una serie interventi di recupero. Come il  restauro della tela della pala d’altare, dedicata a san Antonio da Padova, datata 1600, fiamminga, opera del pittore Claret e poi il tetto, lavori strutturali, il restauro del campanile a scandole di ceramiche e l’illuminazione dello stesso.

 

vilma brignone

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