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Ambiente e Natura | 16 febbraio 2020, 16:29

Associazioni ambientaliste piemontesi contro il progetto regionale di modifica alla legge urbanistica

Riceviamo e pubblichiamo da Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness in Coordinamento presso Italia Nostra Piemonte

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

 

Le Associazioni Ambientaliste Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness in Coordinamento presso Italia Nostra Piemonte dissentono sia sulle modalità (consultazione online) e tempistica (scadenza 19 febbraiop.v.), sia sui contenuti delle Proposte di legge n. 37 e n.70.

Queste vanno a modificare le Leggi e iregolamenti vigenti per l’edilizia e la pianificazione territoriale, agiscono in una materia complessa sotto la riduttiva sigla della “semplificazione legislativa”, in realtà operano una modifica ordinamentale che riduce pesantemente il ruolo del controllo pubblico sulle trasformazioni dell’edificato urbano e non solo.

Con la volontà di favorire una liberalizzazione del sistema rischiano di aprire o meglio spalancare una finestra derogatoria, meglio ancora dire anarchica cioè di fatto sottratta alle regole scritte nei Piani Regolatori e nei Regolamenti, ma lasciando il sistema quasi esclusivamente nelle mani “regolatrici” del mercato con pochi vincoli, con poche limitazioni e anche pochi oneri.

Ne va della qualità futura del costruito e in specie della parte pubblica della città, dei suoi spazi liberi, delle sue aree a verde.

Si smonta, pezzo su pezzo, un modello di pianificazione e di regolazione che aveva i Comuni quali primi soggetti attori, ma si indeboliscono pure i vincoli che questi stessi Comuni hanno ancora rispetto alla pianificazione sovraordinata quale il Piano Paesaggistico Regionale.

I contenuti di questi disegni Legge investono oggi per l’avvenire la qualità della vita della città e non solo, la riduzione degli spazi pubblici, l’equità e la certezza dei rapporti tra proprietà, l’integrità dei parchi naturali (esemplare il caso del parco della Val Troncea e dei ruderi che potranno diventare villaggio vacanza).

Vengono di fatto sanate difformità parziali pregresse e future in una sorta di condono mascherato permanente, introdotte deroghe alle distanze stabilite tra edifici, derubricate a tolleranze gli impoverimenti in difformità delle finizioni esterne e delle simmetrie, riducendo la qualità del costruito, vengono superati gli indici edificatori dettati dai PRG, si indeboliscono le tutele a presidio dei centri storici, consentendo demolizioni e ricostruzioni e tutto sotto la veste della rigenerazione urbana o edilizia, cioè di quel nuovo mantra attraverso il quale si sacrifica la pianificazione della progettazione urbanistica, mentre il consumo del suolo lo si programma ancora sino ad almeno, per ora, il 2040.

Per queste ragioni le Associazioni che sottoscrivono, ricordando che hanno pieno titolo per intervenire a livello consultivo sulle materie di cui sono in discussione i progetti di legge regionale, hanno indirizzato al Presidente del Consiglio Regionale ed al Presidente della II Commissione Consiliare permanente, la richiesta a che siano concessi loro congrui termini per poter compiutamente svolgere la loro funzione costitutiva e confidano nell’accoglimento.

comunicato stampa

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