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Eventi | 21 febbraio 2020, 15:04

Cuneo pensa agli eventi culturali del 2020: al centro il recupero del patrimonio cittadino e la promozione di uguaglianza e legalità

L'illustrazione degli eventi già in programma - tra cui la nuova edizione di "Scrittorincittà" - è avvenuta ieri sera (20 febbraio) in commissione consiliare

L'entrata di palazzo Santacroce - foto da Googlemaps

L'entrata di palazzo Santacroce - foto da Googlemaps

Sarà “Prossimo” il tema dell’edizione 2020 di Scrittorincittà: la notizia, comunicata a mezzo stampa nella serata di ieri (giovedì 20 febbraio), è stata anche data dall’assessore alla cultura Cristina Clerico in occasione della commissione consiliare di presentazione del nuovo calendario di eventi della città di Cuneo al Museo Casa Galimberti.

Calendario che vede già in programma la Cuneo Music Weekend in collaborazione con la Fondazione Artea (12 e 13 settembre), le stagioni di teatro, musica e danza del teatro Toselli, il Festival del Luoghi Comuni dell’Associazione Cuadri (dal 22 al 26 aprile), il Cuneo Classica Festival di PromoCuneo (dal 16 giugno al 23 luglio) e la tappa locale di Mirabilia (dall’1 al 6 settembre).

Più che un elenco degli appuntamenti più importanti, però, l’incontro ha permesso di indicare alcune significative linee guida che caratterizzano il 2020 culturale del capoluogo: come la valorizzazione del patrimonio cittadino attraverso il recupero, la formazione di uguaglianza e legalità e l’utilizzo potenziato degli spazi espositivi presenti.

Importante la partecipazione anche a due progetti europei, il Cultural Care – in partnership con Comune di Cuneo, Fondazione Opere diocesane Cuneesi, Compagnia Il melarancio coop.sociale ONLUS, Finpiemonte s.p.a., ASL CN.1, CELI srl e Università degli studi di Torino - e il For Heritage.

Se di quest’ultimo avevamo già parlato nelle scorse settimane, il Cultural Care muove dal presupposto di voler favorire l’accesso alla cultura (in accezione ampia e trasversale, comprensiva dei siti culturali tradizionali come dell’ambiente) e sviluppare specifici servizi  per i più piccoli (target 0-6 anni), come strumento di: sviluppo delle capacità personali, riduzione delle diseguaglianze nell’età adulta e supporto per le nuove famiglie.

La caratteristica puntuale del progetto è l’approccio multidisciplinare, nel quale  non sono solo singoli luoghi a offrire formazione e crescita: è la città, nel suo complesso, a diventare palestra culturale a misura di bambino.

sg

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