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Curiosità | 23 febbraio 2020, 17:18

A Carnevale una "chiacchiera" tira l’altra (e non parliamo di gossip)

Storia e ricetta del dolce più amato delle feste in maschera

A Carnevale una "chiacchiera" tira l’altra (e non parliamo di gossip)

Bugie, frappe, cenci o chiacchiere. Tanti nomi per il dolce simbolo del Carnevale, a seconda della regione di riferimento. Le bugie o frictilia risalgono ai tempi dell’Impero Romano, che ne ha favorito la diffusione.

L’impasto, fatto di farina, uova, tagliato a strisce e fritto con strutto, era un dolce tipicamente invernale (visto l’apporto calorico) e veniva preparato in occasione di feste pagane come i Baccanali.

Ogni ricetta che si rispetti ha ovviamente le sue leggende. La più nota riguarda la Regina Margherita di Savoia, colei che ci ha regalato la pizza. Si narra che un giorno, spinta dal languorino, nel bel mezzo di una lunga conversazione a corte, chiese al cuoco di preparare qualcosa di dolce e sfizioso. Insomma, tra una chiacchiera e l’altra, ecco che nacquero i dolci che tutti conosciamo.

Che tu le condisca con nutella o confettura, le frigga con olio o con lo strutto; che tu scelga il forno anziché la friggitrice… Una chiacchiera tira l’altra (e non parliamo di gossip). Mettetevi il girovita in pace!

Silvia Gullino

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