- 27 marzo 2020, 20:00

E’ BUIO SUL GHIACCIAIO

Prova ad osservare il cielo e scrutare le stelle una ad una per resistere

E’ BUIO SUL GHIACCIAIO

Ogni giorno uno spunto per continuare a sperare, per potenziare la resilienza e per riadattare la propria vita alle nuove condizioni.

Una quarantena “senza manuale di istruzioni” ci induce a riflettere sull’imprevedibilità della vita e può diventare slancio per rimettersi in gioco e continuare a crescere, nonostante il dolore e la paura.

Gli psicologi del Trauma Center del S.Croce Maura Anfossi, Gemma Falco, Cristina Giordana, Andrea Pascale, Arianna Piacenza


Nanga Parbat, uno degli ottomila più alti della terra. Herman Buhl è in vetta, solo e senza ossigeno. Scatta una foto, recupera un sasso di ricordo per le sue bimbe e inizia la discesa.

Improvvisamente cala la notte. Il buio lo avvolge mentre sta attraversando un ghiacciaio. Deve fermarsi nel punto esatto in cui si trova, un piccolo sperone dove ci stanno solo i suoi piedi. Non c’è spazio per sedersi.

Si appoggia alla parete dietro di lui e con le mani si aggrappa a due sporgenze di roccia. Non ha una corda per assicurarsi, ha fame, sete e freddo.

Le palpebre cedono, ma sa che non può addormentarsi perché precipiterebbe nel baratro di fronte a lui. E così muove le uniche due cose possibili: le dita e la mente. Inizia una battaglia interiore per non lasciarsi andare.

Prova ad osservare il cielo e scrutare le stelle una ad una per resistere. E i minuti passano: compare la luna, metà della notte è passata. Ogni attimo è eterno, ma alla fine sorge l’alba. E’ salvo. 

E’ una delle storie più impressionanti che ho letto. Mi dà forza ogni volta che devo attraversare i momenti bui.


M.A.

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