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Al Direttore | 05 giugno 2012, 15:30

Il prestigio delle donne "off limits" nella nuova Giunta Viglione a Mondovì

Lettera di Elena Merlatti dell'Associazione Mondovì Solidale

Il prestigio delle donne "off limits" nella nuova Giunta Viglione a Mondovì

Mi stupisco che, durante le ultime nomine elettorali, a Mondovì si sia deciso di ignorare la questione delle quote rosa e che, di conseguenza, nella composizione della Giunta non si abbia deciso di valorizzare il “femminile”.

L’assenza di donne al governo della Città fatica a vedermi rappresentata, soprattutto perché stento a credere che nelle consultazioni non sia stato possibile conferire l'incarico di assessore a donne affini politicamente alla compagine di centro-destra (Pdl, Lega, Udc e Liste civiche) e al tempo stesso preparate culturalmente.

È evidente che la partecipazione di genere alle giunte di governo, a tutti i livelli, è garanzia di rappresentanza e dunque di democrazia.

Trovo assurdo che, ai giorni nostri, si debba ricorrere a leggi che tutelino la rappresentanza. Ma i fatti mi confermano che le quote servono, poi, la spartizione mi preoccupa meno.

La Costituzione stessa invoca la promozione, con appositi provvedimenti, delle pari opportunità tra donne e uomini, e se è vero che il termine «promuovere» indica, un’attività di movimento verso uno scopo, senza che sia stabilito che questa attività di movimento debba realizzare lo scopo stesso, un costante pensiero giurisprudenziale, ha precisato come la libertà del Sindaco di scegliere gli assessori non è assoluta, in quanto deve piegarsi alla necessità di garantire la rappresentanza di genere, riflesso applicativo del principio costituzionale di pari opportunità.

 

Ma anche senza perdersi fra le fonti, è lo stesso Statuto della Città di Mondovì, la carta fondamentale, che all’art 12 afferma che il Comune promuove e favorisce la presenza di entrambi i sessi nella giunta, negli organi collegiali del Comune, nonché negli Enti, Consorzi, aziende ed istituzioni ad esso dipendenti.

Spero allora e, non posso che augurarmelo, che in futuro quest’Amministrazione non si limiti a seguire le sole logiche del “manuale Cencelli”, ma si convinca che è giusto dare spazio al prestigio delle donne.

Elena Merlatti, Associazione Mondovì Solidale

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