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Attualità | 01 agosto 2015, 12:36

#controcorrente: Cuneo e le valli, un immenso e magico contenitore di straordinarie emozioni

Bisogna farlo conoscere e “venderlo” nel suo insieme lasciando da parte i piccoli e logori orticelli di paese

#controcorrente: Cuneo e le valli, un immenso e magico contenitore di straordinarie emozioni

Cotolette, salsiccia, costine e spiedini cuociono sulla brace. Il profumo inebriante di spezie copre l’odore acre della carne che, lentamente, sta rosolando sulla griglia arroventata.

“Ci siamo - commentano, con orgoglio, gli improvvisati cucinieri Roberto e Fabrizio - cinque minuti e si mangia”. Poco distante Bruno butta farina di granoturco nel pentolone pieno, a metà, di acqua, mentre Francesco inizia a mescolare il tutto con il lungo bastone di fortuna recuperato tra le fronde secche degli alberi. Con gli occhi che lacrimano per il fumo alzato dal vento dispettoso. “Eh, già, abbiamo dimenticato la paletta - commenta sorridente Luigi - ma la polenta la prepariamo ugualmente”.

Tra un’ora l’impasto prenderà consistenza e sarà pronto: giallo e fumante. Accompagnato, poi, quando finirà nelle bocche affamate degli amici, da prelibate pietanze di verdure. Sono pezzi d’estate che si possono vivere da protagonisti, o con un certo distacco, durante le gite nei luoghi del picnic domenicale. E sono scampoli di luglio e agosto che, in modo decisamente più professionale, vengono offerti dai preziosi volontari impegnati nell’organizzazione delle numerose e vivaci feste patronali disseminate, qua e là, sul territorio della “Granda”.

Polenta certo, però tanta carne e molte verdure. Sul territorio della provincia non abbiamo solo i vini della Langa e del Roero e il tartufo di Alba: eccellenze prestigiose, ma già conosciute in ogni parte del mondo. Nella zona del Cuneese si producono la carne bovina di razza piemontese, frutti e ortaggi tipici e formaggi, come il Castelmagno, strepitosamente buoni. Occorre valorizzarli e, soprattutto, farli assaggiare e apprezzare ai visitatori. Perché il cibo, si sa, mette quasi sempre d’accordo, ma la promozione studiata fino a ora non basta.

Ci sono, poi, nella parte di “Granda” verso le Alpi parecchie altre meraviglie da far rimanere di stucco il turista. Come la storia e i monumenti delle città, le tradizioni e gli incantevoli paesaggi delle vallate. Camminare in uno dei piccoli centri di alta montagna, inerpicarsi lungo i sentieri che portano a Sant’Anna di Vinadio, scalare Rocca La Meja rappresentano la magia di un mondo incontaminato. E aiutano a ristabilire quel rapporto ombelicale con la natura e la Madre Terra da cui, spesso, i pressanti ritmi della modernità e le frenetiche tossine del vivere quotidiano ci fanno allontanare.

Cuneo e le valli: un immenso contenitore di emozioni che va proposto nel suo insieme, lasciando da parte i piccoli orticelli ormai logori e superati dal tempo e dal mondo globale. Un sogno? Forse. Ci sono risorse straordinarie abbandonate nei cassetti.

Bisogna imparare tutti - amministratori comunali, imprenditori e cittadini - a farle conoscere e a “venderle”, senza la paura che, oggi, il vicino di paese abbia due visitatori in più. Domani arriveranno anche “da noi”. Come hanno fatto e stanno facendo Langa e Roero. Se poi, un giorno, Cuneese e Albese, avessero la lungimiranza di parlarsi in modo serio e di costruire, insieme, l’immagine di una “Granda” unica e dalle mille sfaccettature, quel sogno, probabilmente, si potrebbe tradurre in una realtà dalle caratteristiche ancora più vincenti.

#controcorrente

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